Albergatori contro TripAdvisor, gruppi di autodifesa sui social network

“La web reputation è un bene prezioso, è indispensabile difendersi dagli attacchi ingiustificati”. Gli imprenditori affilano le armi contro TripAdvisor e si organizzano sui social. Su Facebook stanno infatti sorgendo vari gruppi definiti ‘di autodifesa’ con cui ristoratori e operatori del turismo si valutano a vicenda testando i reciproci prodotti ed esprimendo giudizi tecnici.

"Viviamo nell'ansia di essere diffamati"
Uno di questi è quello fondato da Mario Puca, un avvocato di Napoli che ha dato vita al gruppo ‘Scambio recensioni su TripAdvisor e Amazon’: “Il danno d’immagine - spiega a repubblica.it - è sempre in agguato, si vive nell’ansia di essere diffamati”. Essendo il suo gruppo formato da addetti ai lavori si raggiunge anche l’obiettivo, spiega Puca, di “scambiarsi dritte e consigli utili per migliorare il servizio reso”.

La replica di TripAdvisor
La polemica sulla veridicità delle opinioni rilasciate non è, dunque, destinata a placarsi tanto facilmente. Dal canto suo TripAdvisor, a distanza di 17 anni dalla comparsa sul web, non si stanca di ribadire la serietà e minuziosità dei controlli delle recensioni che, come spiega l’azienda, “per essere utili devono essere vere”.

Pertanto, aggiunge TripAdvisor, prima di postare una recensione le verifiche elettroniche sono molto accurate, in modo da poter respingere i giudizi che violano palesemente le regole. Oltre a questi, però, ne esistono altri che TripAdvisor definisce 'sospetti' e che, come spiega l’azienda, “si possono suddividere in tre tipologie: le recensioni autopromozionali, quelle di vandalismo e, infine, quelle di ottimizzazione, create da aziende pagate per falsificare i giudizi, in modo da migliorare la web reputation di una realtà imprenditoriale”.

Ebbene, continua il portale, o a oggi gli strumenti per mappare le recensioni sospette ci sono tutti: “Siamo infatti in grado di individuare elementi come l’indirizzo IP, le tecniche dei dispositivi utilizzati e molti altri. Per essere ancora più accurati abbiamo anche adottato le tecniche usate dalle banche per rilevare le frodi”.

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