L’ospitalità ibridasecondo i Benetton: nasce a Milano 21 House of Stories

Tra i lasciti del dopo-pandemia la voglia di uscire, tornare a socializzare, vivere lo spirito della propria comunità è uno dei più evidenti. Ed è proprio da questa esigenza che Alessandro e Mauro Benetton sono partiti per creare a Milano una nuova catena alberghiera: 21 House of Stories.

Una community aperta
Il concept è quello di ospitalità ibrida, che in Nord Europa è già una realtà consolidata, come spiega il managing director Nicola Accurso (nella foto): “Abbiamo tratto ispirazione da quel tipo di ricettività per trasformare l’hotel tradizionale in uno spazio aperto all’esterno - racconta - un luogo perfettamente inserito nel tessuto urbano dove poter abitare, lavorare, socializzare e fare esperienze. Una community che interagisce con i local tutto il giorno”.

In realtà la prima struttura della catena, il 21 House of Stories Città Studi, è stata inaugurata proprio in prossimità del lockdown, a febbraio 2020: “Non potevano scegliere un momento più difficile per il nostro debutto - ammette Accurso -, ma devo dire che, da quando il Covid ha allentato la sua morsa, abbiamo riguadagnato tutto il tempo perduto e, da marzo in poi, il tasso di occupazione medio è stato del 90%, a dimostrazione che abbiamo solo anticipato quella che è diventata una tendenza”.

Concept innovativo
A riscuotere successo proprio il concept innovativo, che unisce la camere d’albergo - 120 - alle sistemazioni per soggiorni lunghi e mette a disposizione degli ospiti due cucine comuni, una lavanderia e soprattutto un ampio spazio aperto che può ospitare diverse tipologie di offerta: “Un’area versatile – spiega Accurso – in grado di trasformarsi da spazio di coworking a bistrot aperto a tutti”.

A tutto questo si aggiunge anche una ‘spiaggia urbana’ esterna, una superficie di 600 mq con sdraio e ombrelloni, ma anche postazioni per lavorare in un contesto informale. E poi ancora una gradonata, una sorta di anfiteatro che la scorsa stagione ha ospitato numerosi concerti di artisti giovani e di talento.

Dicevamo del successo della struttura, che ha avuto il suo decollo definitivo dopo il lockdown e ora vanta un indice di gradimento altissimo “soprattutto considerando il pricing, che è più da 4 stelle che da albergo midscale”.

Il raddoppio milanese
Un successo che ha spinto la catena a raddoppiare alzando la posta: “Il prossimo hotel – anticipa Accurso – sorgerà sui Navigli, a 100 metri dalla darsena. Sarà aperto a maggio 2023 e, al contrario del primo albergo, sarà un 4 stelle con due terrazze panoramiche e la piscina”.

Un progetto più sofisticato rispetto a quello del Città Studi, ma sempre in linea con il concept di ospitalità ibrida del brand: “Probabilmente la clientela nella new entry sarà più leisure rispetto alla prima struttura, anche perché la location si presta di più a questo tipologia di soggiorno, ma non traccerei un confine netto – precisa Accurso -. Gi elementi leisure e buisness si mescolano, così come i mercati di provenienza della nostra clientela, al 60% internazionale e prevalentemente europea, anche se incominciamo ad avere richieste anche da parte di ospiti d’oltreoceano”.

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