Turismo food & wine, la scommessa italiana

Organizza il suo viaggio affidandosi al web, ma ha una propensione maggiore rispetto al turista generico alla prenotazione attraverso intermediari e si rivolge alle agenzie anche per servizi aggiuntivi come le guide, prenotando con largo anticipo.

È il turista del gusto del nostro Paese secondo il primo Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano, uno studio dell’Università di Bergamo e della World Food Travel Association con il patrocinio di Touring Club, Ismea Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork- TripAdvisor.

A sottolineare le peculiarità di questi tipo di viaggiatore è Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico che ha coordinato l’osservatorio e ha promosso la ricerca: “Si tratta - spiega - di un turista acculturato, con maggiore capacità e propensione alla spesa, che cerca nell’enogastronomia un’opportunità di conoscenza e contatto con la cultura di un territorio”.

Tutti i dettagli dello studio nel servizio pubblicato su TTG Magazine, disponibile anche online sulla Digital edition.

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