Centinaio: “Perché è meglio non avere un Ministero del Turismo”

"Anche io sogno di avere un Ministero del Turismo con portafogli, ma sarebbe stupido pensarlo nelle condizioni attuali, con un Titolo V della Costituzione che fa del Turismo una materia esclusiva delle Regioni".    

A spiegare perché i tempi non siano ancora maturi perché il settore possa contare su un ministero a sè stante è stato Gian Marco Centinaio in occasione del convegno 'Le nuove sfide del turismo italiano' che si è aperto questa mattina a Roma, a palazzo Giustiniani.

Il teorema di Centinaio
Secondo il titolare del Mipaaft "non sarebbe incostituzionale, ma essendo il Turismo una materia esclusiva delle Regioni, avere un ministero con portafogli vorrebbe dire fare un doppione", mentre, ha proseguito Centinaio, "il compito del ministero è fare sintesi e azione di lobby, lavorare nella stessa direzione con le Regioni per portare a casa dei risultati".

L'unica strategia possibile, secondo il ministro, per portare avanti la lotta contro l'abusivsmo ricettivo e averla vinta con giganti del web come Booking o Airbnb: "Dobbiamo lavorare a un codice identificativo nazionale e non regionale: sfido a obbligare le piattaforme online a mettere 20 codici identificativi diversi".

Bolkestein
Ma è a margine del convegno che Centinaio ha indicato le prossime tappe del lavoro avviato sulla Bolkestein: "Domani nell'incontro con i balneari faró vedere il documento che condivideremo con l'Europa per evitare le procedure di infrazione. La Commissione europea si è detta disponibile a ragionare e questo mi sembra già una buona base di partenza". Agli imprenditori del settore, ha aggiunto Centinaio, "ho fatto una promessa: ottenere 15 anni di proroga e dopo lavorare per uscire definitivamente dalla Bolkestein".

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