Il 90% dei turisti americani sceglie l’Italia soprattutto per il cibo e il vino, ma ora i dazi sui prodotti enogastronomici voluti da Trump potrebbero dare un duro colpo al settore del turismo dei vini italiano.
Dopo l’esclusione infatti delle nostre bottiglie, e quelle di tutti gli europei, dagli accordi sui dazi commerciali siglati tra Usa e UE, è allarme rosso dal Piemonte alla Toscana, ma anche in Francia e Spagna. Il rapporto 2024 dell’Osservatorio nazionale del turismo del vino, parla di un settore che nel nostro Paese continua a crescere e che vale 2,9 miliardi di euro, contro i 2,5 del 2023, ovvero +16%.
Circa l’86% degli enoturisti sono stranieri, con gli Stati Uniti che sono il secondo mercato di riferimento con il 21% delle presenze, secondi solo alla Germania. Il 41% dei turisti a stelle e strisce sceglie le colline toscane del Chianti come meta, il 32% le langhe piemontesi e il 20% circa i vini scuri siciliani. “Rivolgiamo al Governo un appello – ha dichiarato Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale città del vino, che raccoglie 500 comuni a vocazione vitivinicola -, affinché questo momento di rischio e incertezza possa essere foriero di un nuovo slancio”.