Iperconnessi, multifunzionali, ecosostenibili, gourmet. Gli stabilimenti balneari si stanno trasformando radicalmente per venire incontro alle richieste di una clientela sempre più esigente anche in fatto di servizi sulla spiaggia.
“Il vecchio modello fatto di sole e mare è superato - spiega Gloria Armiri, Group Exhibition Manager Tourism & Hospitality Division di IEG -. Gli stabilimenti si stanno evolvendo, di pari passo con le nuove esigenze del turismo. Da semplici posti dove prendere il sole e fare il bagno, i lidi si stanno lentamente trasformando in luoghi di aggregazione, dove fare vita di mare ma anche altri tipi di esperienze: sport, yoga, fitness. Dove gustare cene di qualità, e poi magari prolungare la serata con musica ed eventi”.
Tra le tendenze più marcate, come scrive La Stampa, la digitalizzazione degli stabilimenti balneari. Secondo il portale specializzato Spiagge.it, su un totale di 7.200 lidi censiti in Italia sono 2.500 quelli che hanno già adottato soluzioni digitali per la gestione della spiaggia, e saranno oltre 3.500 entro il 2026. In particolare, il 35% degli stabilimenti ha utilizzato un software gestionale, contro il 6% di quattro anni fa.
Profondi cambiamenti, dunque, che sono dettati da un target di utenti anch’esso in trasformazione: “Da trasversale e generalista - genitori con figli e nonni sotto lo stesso ombrellone con borsa-frigo al seguito - il pubblico diventa sempre più specifico a seconda dell’impronta del bagno stesso” aggiunge Armiri. Ovvero una clientela sportiva e salutista per le strutture che puntano su attività e wellness, altospendente per i locali più esclusivi, giovane per quelli che cercano eventi e dj-set.
Imperativo aggiornare i servizi
A spingere sull’upgrading dei servizi anche la direttiva Bolkestein dell’Unione europea, la legge per cui le concessioni balneari esistenti devono essere riassegnate tramite gare pubbliche, invece di consentire rinnovi automatici come avvenuto finora.
In base alla normativa, infatti, i criteri di aggiudicazione dei nuovi bandi dovranno considerare diversi fattori: economici ma anche qualitativi, di sostenibilità ambientale e miglioramento dei servizi. Una vera e propria rivoluzione per gli stabilimenti, finora gestiti spesso a livello familiare, di generazione in generazione, spesso senza neanche curarsi più di tanto di innovare o investire in servizi.
Il settore del turismo balneare, intanto, è in costante crescita, con un fatturato annuo di 6,6 miliardi, 120 milioni di turisti, oltre 300mila addetti diretti. Oggi in Italia si contano oltre 12mila concessioni su un totale di 3.325 km di costa.