È il tempo il pilastro del turismo culturale, e l’Italia è capace a far vivere ai turisti tempo impiegato in attività di qualità. Così Alessandra Priante, presidente Enit, sottolinea la competenza dell’Italia in questo segmento specifico del turismo: “Valorizzare le esperienze autentiche, anche fuori dai grandi circuiti, significa generare sviluppo diffuso, occupazione qualificata e legami più profondi tra viaggiatori e comunità locali. Per questo, come Enit, lavoriamo con l’obiettivo di posizionare l’Italia come laboratorio internazionale di turismo sostenibile e intelligente” spiega.
Priante, intervenuta nel corso del convegno ‘Per un futuro sostenibile del turismo culturale’, evidenzia come l’Italia sia in grado di guidare un modello di turismo culturale differente. “L’Italia, con la sua straordinaria diversità culturale, ha la possibilità di guidare un modello globale di turismo fondato sulla qualità e sulla conoscenza. Queste e la narrativa pre, durante e post viaggio ci posizionano come il Paese più desiderato, cliccato e prenotato in assoluto al mondo”.
Parlando di long haul, Priante riporta che il 51% delle presenze turistiche in Italia proviene dall’America, un cluster che viaggia perché vuole venire nel Belpaese, a differenza dell’asiatico, che racchiude l’Italia in un itinerario europeo. Questo comporta la necessità di collaborare con gli altri paesi per gestire al meglio i flussi e “il lavoro di squadra tra città, musei e regioni è il cambio epocale del nostro turismo”.