Obiettivo: far crescere l’Italia come meta golfistica tra le più ambite al mondo. Il potenziale c’è, ma va sviluppato in sinergia tra attori istituzionali e operatori del settore. Questa, in sintesi, l’idea alla base del protocollo d’intesa firmato dal Ministero del Turismo, il Ministro per lo Sport e i Giovani e la Federazione Italiana Golf.
“Con l’accordo sottoscritto – ha dichiarato il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè – intendiamo promuovere e sviluppare il turismo golfistico, favorendo sinergie tra l’ecosistema del golf e il comparto turistico, anche attraverso azioni mirate e valorizzando il ruolo di Enit”.
La visione strategica
Tra gli obiettivi dichiarati: la destagionalizzazione dei flussi turistici, lo sviluppo delle destinazioni minori, l’aumento della permanenza media dei visitatori e la massimizzazione degli impatti economici sul territorio in occasione di eventi e tornei.
Riguardo il miglioramento e la diffusione delle infrastrutture golfistiche, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha citato espressamente il sud Italia: “In collaborazione anche con il Ministero dell’Economia stiamo elaborando un piano di fattibilità per la costituzione di un fondo immobiliare golfistico dedicato prioritariamente al sud Italia, che confidiamo possa essere uno strumento strategico per l’attuazione del protocollo”.
Il potenziale di sviluppo
Forti dell’esperienza positiva della Ryder Cup 2023 (che ha generato oltre 513 milioni di euro tra effetti diretti e indiretti), il MiTur prosegue con questo intento promozionale, già indicato nel Piano Strategico del Turismo come asset rilevante, perché il golf attrae turismo di qualità. “Lo sforzo”, ha concluso il Ministro Santanchè, “è costruire una visione strategica condivisa: non possiamo più considerare il singolo campo da golf come un elemento isolato, ma parte di un sistema. Dobbiamo fare squadra, creare un network solido tra operatori e istituzioni, superando frammentazioni e mancanza di dialogo tra i diversi attori del settore”.
L’Italia si posiziona già al quarto posto a livello globale nelle preferenze dei ‘true luxury travellers’ per il golf, dietro solo a Stati Uniti, Regno Unito e Francia e l’importanza del golf è confermata dalle stime a livello internazionale, che prevedono un tasso di crescita annuo del 6% per il mercato globale del turismo golfistico.