Turismo sostenibile, viaggiatori sempre più consapevoli dell’impatto delle loro scelte di viaggio

L’80% dei viaggiatori è consapevole dell’impatto che le proprie scelte possono avere sulla sostenibilità delle destinazioni visitate. Questo il dato che emerge dall’edizione 2025 dell’Osservatorio sul turismo sostenibile realizzato da Bva Doxa per Human Company.

Dalla ricerca emerge una concreta disponibilità dei traveller a rivedere le proprie abitudini in un’ottica più responsabile. Tuttavia, la propensione ad introdurre abitudini sostenibili risulta più alta quando si tratta di azioni semplici, come il rispetto della flora e della fauna locali (36% di preferenze), la corretta gestione dei rifiuti (33%), l’attenzione ai consumi energetici (32%) e la tutela delle risorse naturali (32%).

Al contrario, l’adesione cala sensibilmente quando i comportamenti richiedono un maggiore coinvolgimento personale o un cambiamento più profondo delle abitudini, come la modifica del proprio regime alimentare (13% di preferenze), la scelta di strutture con certificazioni ambientali (13%) o la partecipazione attiva a iniziative di volontariato green durante il soggiorno (7%).

Le strutture ricercate

In tema di strutture ricettive, agriturismi (91%), rifugi di montagna (86%) e strutture ricettive open air (84%) guidano la classifica delle soluzioni percepite come più ‘green’, grazie alla capacità di offrire esperienze a contatto diretto con la natura. Seguono, con buone valutazioni, bed & breakfast (76%), case vacanza ed ostelli (71%), ritenuti comunque coerenti con un approccio rispettoso dell’ambiente. Mentre strutture come hotel (30%), resort (24%) e navi da crociera (14%) vengono considerate meno sostenibili. Le strutture termali si collocano, invece, in una posizione intermedia con il 49% delle preferenze.

Passando alle destinazioni, il 95% degli intervistati concorda sul fatto che sia possibile adottare pratiche di turismo sostenibile anche durante una vacanza urbana; le modalità più efficaci per farlo includono il rispetto dei valori e delle eccellenze territoriali (48%), la ricerca di percorsi ed esperienze autentiche e non “di massa” (44%) e la scelta di partire nei periodi di bassa stagione (36%).

Vince il mare

Anche per il 2025, le vacanze al mare si confermano in cima alle preferenze dei viaggiatori italiani (51%, con un picco del 58% tra le famiglie con bambini). Segue, con uno scarto contenuto, il turismo culturale (45%), scelto prevalentemente da un pubblico con una consolidata esperienza di viaggi all’estero (54%). Sceglie la montagna 1 italiano su 5 (19%), mentre i circuiti del benessere (17%) e dell’enogastronomia (16%) conquistano soprattutto gli under 35 (per i quali raggiungono rispettivamente il 24% e il 22% di preferenze).

Le crociere attraggono il 10% dei viaggiatori, mentre il turismo d’avventura, sportivo e religioso continua a costituire una nicchia residuale.

Dall’Osservatorio emerge poi come il turismo outdoor sia ormai una pratica consolidata: il 75% dei viaggiatori intervistati lo pratica abitualmente, 1 su 3 con elevata frequenza. Tra i fattori che guidano la scelta delle vacanze en plein air la bellezza e la varietà del paesaggio (37% di preferenze), seguite dalle condizioni climatiche favorevoli (31%).

Nella scelta delle strutture outdoor particolarmente apprezzati sono l’uso di prodotti a km 0 nei ristoranti e nei market interni (83%), l’utilizzo di soluzioni per la riduzione della plastica (78%) e l’impiego di energie rinnovabili (77%). Particolare interesse da parte dei viaggiatori viene rivolto anche agli interventi di rigenerazione (76%) e alla promozione del territorio (75%), nonché agli spazi didattici (75%) e alle aree dedicate al benessere fisico e mentale (71%)

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