Il turismo rappresenta una parte rilevante del Made in Italy. Un asset produttivo che cresce, ma serve fare di più: “La scommessa - afferma in un’intervista a Repubblica il ministro del Made in Italy Adolfo Urso - è andare oltre l’attrattività balneare, destagionalizzando grazie alla realizzazione di un circuito reale di porti turistici, ma anche con proposte per il termalismo, il benessere, il golf e il turismo culturale. Con Destinazione Italia stiamo lavorando per attrarre il mercato importante di coloro che si possono spostare stabilmente in futuro in Italia”.
Sul fronte della sostenibilità, Urso ha poi ricordato il finanziamento di 32 milioni destinato ai Comuni per l’edificazione e riqualificazione di aree di sosta attrezzate, che si declina anche negli investimenti in aziende in grado di garantirla a partire dalle mura e dal design della struttura stessa.
“Su 1900-2000 camping italiani, solo 450 si occupano di turismo sostenibile. Non significa abbandonare la filosofia del camping, ma affinarla. Cavallino Treporti e il Garda, ad esempio, eccellono nel campeggio di qualità e lavorano bene, in altre aree il singolo imprenditore fatica perché il turista straniero va dove trova i servizi” aggiunge Sergio Redaelli, a.d. Crippaconcept.