Musement, da startup ad azienda: come si diventa Great Place to Work

Nascere startup e diventare una realtà imprenditoriale di successo. Le aziende cosiddette ‘innovative’ che possono vantare un’evoluzione simile, resistendo nel lungo periodo, si contano sulle dita di una mano, tanto più nell’industria dei viaggi. Una però sembra aver trovato la ricetta giusta, ricevendo il riconoscimento Great Place to Work. Si tratta di Musement, nata quattro anni fa a Milano e ora con quasi 200 dipendenti di 18 nazionalità diverse e con quattro uffici all’estero (Barcellona, Londra, Parigi e Stati Uniti).

E anche se, raggiunto telefonicamente da TTG Italia, il ceo and founder Alessandro Petazzi ritiene che la strada da fare sia ancora molta e che non sia il caso di “dare consigli su come mettere in piedi una realtà, perché ognuno ha il suo percorso” le buone pratiche da seguire si possono cogliere nel racconto che fa del modello che ha portato Musement ad affermarsi sul mercato e a guadagnarsi le attenzioni del travel b2b. "Siamo partiti con alcune idee chiave che potevano funzionare", sottolinea Petazzi. Poi, tanto "studio, fatica e cocciutaggine". La voglia di individuare bene il target, studiare i clienti e conoscere il mercato.

Dopo di che un serio lavoro sulla squadra, oggi composta da “un giusto match di persone con le giuste competenze e con lo spirito giusto, che non hanno paura delle sfide”. Una condizione essenziale per muovere in un’ottica di miglioramento e di crescita costante.

Le buone idee arrivano da tutti
Lo “spirito imprenditoriale” deve essere caratterizzante di ogni elemento della squadra aziendale. Tutti, a loro modo, sono partecipi del percorso innovativo e di crescita. “Cerchiamo di far sì che le idee buone vengano portate avanti - spiega - . E l’idea buona può arrivare da uno dei dirigenti come da un dipendente junior”. Perché quello che conta, alla fine di tutto “è l’output, non l’input: il risultato”.

Creare l'ambiente giusto
Per far ciò è fondamentale “creare un ambiente favorevole e stimolante”. Una strategia che paga anche sul piano del reperimento di risorse umane competenti. “Siamo convinti che se non si crea un ambiente capace di attrarre le persone giuste è difficile andare lontano”.

Fiducia e smartworking
Fondamentale è anche mantenere una “filosofia di fiducia” nei confronti del personale. L’azienda pratica lo smartworking, consentendo ai dipendenti di lavorare da casa e confidando nella loro capacità di organizzare turni e lavoro in autonomia con il proprio team. “Abbiamo responsabilizzato le persone offrendo loro la possibilità di organizzarsi”. Una pratica che necessariamente richiede da parte dei dipendenti “buon senso e spirito di collaborazione”.

Ti è piaciuta questa notizia?

Condividi questo articolo

Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana