Monsignor Andreatta: in Italia sul turismo religioso troppi luoghi comuni e troppo ancora da fare

"Mentre in Italia il turismo è in calo, per nicchie come quello religioso si riscontra un aumento consistente. Il che vuol dire che bisogna uscire dai luoghi comuni: il turismo religioso ha grandi contenuti spirituali e culturali ma nel nostro Paese si parla troppo di turismo nei convegni e si fa molto poco". Monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato di Opera Romana Pellegrinaggi, durante la seconda edizione di Aurea, Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette tenutasi a San Giovanni Rotondo, ha così commentato una nicchia anche economica in crescita come quella del turismo religioso, ed ha elencato tutte le mancanze italiane per far decollare bene il settore. "In Italia – ha aggiunto – manca un grande to incoming e così l'Italia religiosa viene venduta da operatori stranieri; mancano i grandi itinerari ed i collegamenti: ci sono luoghi importanti, come ad esempio Gubbio, ma non inseriti in alcun contesto; manca l'organizzazione del territorio ed un organismo che coordini dopo la soppressione del Ministero del turismo e la delega alle Regioni; in Italia, infine, c'è scarsa volontà di investimenti, scarse infrastrutture, scarsa formazione e manca un buon rapporto qualità/prezzo"

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