Giappone, arriva la tassa Sayonara: come funziona il nuovo balzello per turisti incoming e outgoing

Per applicare imposte sul turismo non c’è solo la tassa si soggiorno. Il Giappone sta tentando un’altra strada, chiara fin dal nome: la tassa Sayonara. Da pagare, come è facile supporre, al momento di lasciare il Paese. Il balzello sarebbe ovviamente a carico non solo dei turisti stranieri che arrivano nel Paese, ma anche dagli stessi giapponesi che si recano all’estero. Questa formula, dunque peserebbe tanto sull’incoming che sull’outgoing.

Per quanto riguarda l’importo, al momento non sembrerebbe ancora preoccupante: mille yen, ovvero circa 7,5 euro, come precisa lastampa.it. Una somma che, tenendo conto del costo di un viaggio in Giappone, non incide in maniera sensibile sull’importo complessivo.

C’è poi un dettaglio da aggiungere: dal pagamento della tassa Sayonara sono esonerati i bambini sotto i due anni e tutti coloro che sosteranno per meno di 24 ore. Questo significa dunque che i passeggeri dei voli con scalo in Giappone ma destinazione finale al di fuori del Paese del Sol Levante non dovranno pagare i mille yen.

La tassa entrerà in vigore il 7 gennaio 2019 e, secondo le previsioni, frutterà allo stato 43 miliardi di yen. Secondo le intenzioni, questa somma sarà impiegata per migliorare le tecnologie in uso all’interno degli aeroporti, per la realizzazione di guide multilingue e per l’ampliamento della rete wi-fi.

Il caso del Giappone, riporta ancora il portale del quotidiano, non è comunque un caso isolato: imposte simili ci sono in Brasile, Australia, Giamaica e Regno Unito.

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