Gli italiani scoprono il Giappone inedito, ecco le mete emergenti

Tokyo, Kyoto e Osaka non bastano più: gli italiani iniziano a scoprire anche le destinazioni più inusuali del Giappone. A sottolinearlo è la direttrice dell’ente del Giappone in Italia, Miyuki Iyoda (seconda a destra nella foto): “Nonostante la percentuale di repeater italiani sia ancora relativamente bassa - precisa - la volontà di andare oltre i circuiti classici è forte. Per questo tra le destinazioni emergenti stiamo promuovendo, nella Penisola, siti Unesco come il villaggio montano di Sirakawago, con le sue tradizionali case con il tetto di paglia”.

Viaggiatori giovani e colti
A livello regionale, invece, l’ente vuole attirare l’attenzione dei nostri connazionali sulla rotta del Sacro Pellegrinaggio di Kumano-kodo nella prefettura di Wakayama, selezionata da Lonely Planet come una delle migliori regioni da conoscere nel 2018.
Un’esigenza, quella di conoscere gli aspetti più inusuali di un Paese, che ben si concilia con l’età media dei visitatori italiani, decisamente bassa: “Il profilo medio di questo mercato - spiega la direttrice - è un viaggiatore di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che viaggia in coppia e si trattiene in Giappone per una media di circa 12 giorni”. Un turista colto e informato che, del Giappone, ama il retaggio culturale e la tradizione che si fonde con la modernità, ma anche le esperienze gastronomiche e le meraviglie naturalistiche.

Le cifre del 2018
Intanto la componente italiana continua a macinare risultati: nel solo mese di aprile i nostri connazionali nel Paese sono stati 17.800, il 10,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mentre nel primo quadrimestre di quest’anno il computo sale a 43.300, a più 13,7% rispetto all’anno precedente.
A livello globale il Paese ha accolto, da gennaio ad aprile 2018, 10.519.300 arrivi, il 15,4% in più rispetto all’anno prima.

Stefania Galvan

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