Dopo le isole Cateret e le Kiribati, saranno con tutta probabilità le Maldive, il paradiso delle vacanze degli occidentali nell'Oceano Indiano, a scomparire causa l'innalzamento dei mari. Una minaccia seria tanto che il governo locale ha avviato un progetto per trasferire nelle zone più alte dell'arcipelago gli abitanti dei villaggi costieri. Lo ha scritto il New York Times, spiegando in un lungo articolo come quel che non ha potuto fare lo tsunami di un anno fa lo sta facendo l'effetto-serra. E punta, quindi, il dito contro la politica ambientale dell'amministrazione Bush. "Negli ultimi anni i mutamenti del paesaggio dovuti all'innalzamento delle acque sono stati migliaia", ha scritto il quotidiano, "la gente che abita gli atolli più bassi è trasferita d'autorità su atolli più sicuri". Purtroppo, però, "la quota massima di questo arcipelago di 1.200 isole non va oltre i due metri e mezzo sul livello del mare. La gente teme che alla fine saranno tutti sfollati e che le Maldive sarà il primo Paese al mondo a essere distrutto dal surriscaldamento globale". Il governo riconosce la gravita' della situazione: "E' una minaccia reale", ha affermato il portavoce Mohamed Shareef, "secondo alcuni studi il livello dell'Oceano portebbe salire anche di un metro nel corso di questo secolo e il 75 percento del nostro territorio si troverebbe a pelo dell'acqua o al di sotto". L'effetto su scala permanente di quello che e' accaduto il 26 dicembre del 2004. Sarebbe la fine di un luogo dove "straordinaria bellezza e straordinaria fragilita' convivono a fianco a fianco", ha sottolineato il New York Times, "il graduale aumento del livello del mare ha già provocato casi di accentuata erosione di alcune isole e la distruzione di alcune sorgenti di acqua potabile". Anche il clima sembra essere cambiato, con la maggiore frequenza di tempeste di tipo tropicale. La campagna di ricollocazione delle popolazioni e' partita dall'isola di Kandholhudhoo, che ormai due volte all'anno finisce regolarmente sott'acqua. "I primi a soffrirne siamo noi", ha spiegato Shareef, "ma se non si interviene adesso, poi tocchera' a tutti". Il New York Times conclude così: "Bush dovrebbe, nel suo prossimo viaggio in India, fare uno scalo tecnico nelle Maldive, per prendere conoscenza diretta di un paradiso gravemente minacciato dalle irresponsabili scelte di politica ambientale degli Stati Uniti e di altri Paesi colpevoli di buttare nell'aria enormi quantità di anidride carbonica"