Cosa resta del Covid: viaggio tra le regole dei Paesi per i turisti

La maggior parte dei Paesi appartenenti all’Unione europea, compresa l'Italia, ha revocato le restrizioni di viaggio imposte dall’emergenza sanitaria, ma ci sono ancora alcuni Stati che mantengono l’obbligo di esibire all’ingresso un certificato sanitario che attesti la completa vaccinazione, la guarigione o l’esito negativo di un tampone effettuato prima della partenza.

Si tratta, in base alle informazioni fornite da Aci Blueteam, di Francia, Belgio, Malta, Portogallo e Finlandia; il certificato vaccinale ha la stessa scadenza per tutti gli Stati, ossia nove mesi per chi ha ricevuto la doppia dose, mentre è illimitato per chi ha fatto il booster.

Norme diverse per i tamponi
Chi, invece, è obbligato a fare il tampone dovrà verificare le regole Stato per Stato, in quanto cambia il range di effettuazione del test, che va dalle 24 alle 72 ore prima della partenza o dell’arrivo.

A richiedere il Green pass, aggiunge ilsole24ore.com, sono anche Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. In questi Paesi, infatti, l’ingresso è consentito ai soli passeggeri completamente vaccinati, senza alcun obbligo di quarantena, pur riconoscendo specifiche deroghe di esenzione all’obbligo di vaccinazione.

Il resto del mondo
Certificato di vaccinazione obbligatorio anche per entrare nella maggior parte dei Paesi africani e sudamericani, mentre in Asia Kuwait e Bahrain non richiedono certificazioni sanitarie. Emirati Arabi Uniti e Thailandia invece, vogliono ancora un documento sanitario che attesti la completa vaccinazione, la guarigione, o la negatività certificata da un tampone fatto prima della partenza.

Qatar e Giappone, poi, prevedono una valutazione rispetto alla provenienza e alla storia di viaggio, utilizzando delle classificazioni di rischio epidemiologico.

Quarantena obbligatoria in Cina e Hong Kong
Il Paese più prudente di tutti resta ancora la Cina, che impone la quarantena obbligatoria di 21 giorni, indipendentemente dalla stato di guarigione, oltre a vincoli relativi alla tipologia di volo da utilizzare (non facilmente acquistabile al di fuori del mercato cinese) e a requisiti autorizzativi per l’imbarco. Anche Honk Kong richiede una vaccinazione completa ma impone comunque una quarantena di almeno 7 giorni.

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