Travel influencer sotto accusa per ‘marketing manipolatorio’: si muove l’Antitrust australiano

Poca trasparenza nelle sponsorizzazionie e mancata chiarezza sui 'consigli di viaggio' scritti dietro pagamento di un compenso. È questa l'accusa lanciata dall'Antitrust australiano nei confronti di alcuni influencer di viaggio, che secondo l'organismo di controllo ingannerebbero i propri follower.

L'Australia’s Competition and Consumer Commission afferma di aver ricevuto 150 segnalazioni da parte dei consumatori riguardanti oltre 100 influencer che vengono accusati di 'marketing ingannevole', o più precisamente di ‘manipulative marketing’, come riporta travelmole.com.

Sotto accusa sono finiti i creator di tutte le principali piattaforme: Instagram, TikTok, Snapchat, YouTube, Twich.

L'accusa, sostanzialmente, è quella di fornire ai propri follower 'consigli' di viaggio senza precisare che i post vengono pagati dal fornitore degli stessi servizi che vengono presentati. Per l'antitrust, quando si consiglia un prodotto va esplicitata l'eventuale esistenza di un accordo commerciale.

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