Giappone, aeroporti chiusi per i danni del terremoto

Ancora forti disagi per i passeggeri in partenza dagli aeroporti giapponesi dopo il potente terremoto di magnitudo 7.5 che ieri ha colpito la regione lungo la costa centro-occidentale del Giappone, con un movimento tellurico originatosi nel mar del Giappone, davanti alla Corea.

Diversi aeroporti sono stati chiusi a causa delle crepe nell'asfalto delle piste di atterraggio pere quello che corriere.it definisce il terremoto più forte in quella zona dal 1885.
Molti collegamenti stradali sono impraticabili e migliaia di famiglie sono rimaste al buio senza elettricità. La East Japan Railway ha sospeso le operazioni di tutte le linee ad alta velocità Tohoku, Joetsu e Hokuriku Shinkansen. Le compagnie aeree nazionali giapponesi hanno cancellato i servizi da e per gli aeroporti delle aree colpite dal terremoto, tra cui la prefettura di Ishikawa, che ha registrato decine di vittime.

A quanto riporta la tv nazionale Nhk, All Nippon Airways ha dichiarato di aver cancellato 15 voli mentre Japan Airlines ha dichiarato di averne cancellati nove. Le compagnie aeree chiedono alle persone di controllare le informazioni più recenti sui voli sui loro siti web.

Rientrato l'allarme tsunami
Dopo la scossa di magnitudo 7.5 ad una profondità di 10 km - che peraltro è stata avvertita anche a Tokyo a circa 500 km di distanza - è stata registrata anche una seconda pesante scossa, di magnitudo 6.2, mentre nell'arco di appena 90 minuti la zona è stata colpita da una raffica di 21 scosse. Per fortuna, però, la minaccia dello tsunami, paventata nelle prime ore dopo la grande scossa iniziale, è “in gran parte passata”, come sostiene il Pacific Tsunami Warning Center con sede alle Hawaii. A titolo precauzionale, tuttavia, è stata disposta l’evacuazione di 51mila persone in cinque prefetture delle aree più a rischio per le onde del maremoto.

Ti è piaciuta questa notizia?

Condividi questo articolo

Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana