Mercati emergenti,
IA protagonista dei viaggi

L’imperativo è categorico: l’industria dei viaggi deve adottare gli strumenti messi a disposizione dall’IA e dalla trasformazione digitale se vuole sperare di attrarre i mercati emergenti, che fanno proprio dell’IA una protagonista nelle loro scelte di viaggio. A sostenerlo Boston Consulting Group (BCG) che, nel suo nuovo report basato su un sondaggio condotto in 11 Paesi, dimostra come il turismo leisure stia attraversando una profonda trasformazione, dal momento che i viaggiatori si stanno affidando sempre più all’IA e alle piattaforme dei social media per pianificare le proprie vacanze.

L’analisi è stata fatta in mercati come Cina, Indonesia, Messico, Nigeria e Vietnam: bacini ancora turisticamente in fase di sviluppo, è vero, ma che si prevede alimenteranno, nei prossimi 15 anni, un’impennata globale del turismo.

Valore dei viaggi a 15mila miliardi di dollari

BCG - spiega TravelMole - ha analizzato i modelli di viaggio dal 2014 al 2024 e le proiezioni fino al 2040, prevedendo che il valore dei viaggi leisure a livello globale triplicherà, passando da 5.000 a 15.000 miliardi di dollari. Una quota crescente di questa espansione, però, proverrà dalle economie emergenti, trasformando radicalmente un panorama finora dominato da nazioni occidentali come Stati Uniti, Regno Unito e Germania.

Nonostante lamentino spesso un sovraccarico di informazioni, i viaggiatori di questi mercati giovani sono quelli che navigano di più sul web, iniziando dai social media e poi passando alle ricerche online avvalendosi inoltre delle funzionalità di ricerca basate su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).

L’Intelligenza artificiale rimodella, dunque, la ricerca degli utenti, consentendo loro di intraprendere conversazioni più approfondite e interattive con agenti di ricerca basati su LLM come ChatGPT e Gemini. Si estende, conseguentemente, anche l’ambito di ricerca: invece di accontentarsi di un singolo hotel o di una destinazione specifica, gli aspiranti viaggiatori possono porre domande dettagliate ed esplorative e, in cambio, ricevono suggerimenti personalizzati.

Tutto questo eliminerà la componente umana? Niente affatto. Dal sondaggio emerge, infatti, come l’interazione con persone fisiche sia ancora fondamentale per l’esperienza complessiva di pianificazione del viaggio. Sebbene Cina (65%), India (59%), Indonesia (58%) e Vietnam (51%) siano ai primi posti nell’adozione di strumenti di Intelligenza artificiale e chatbot per la pianificazione dei viaggi, i turisti di questi mercati esprimono anche un forte desiderio di un contributo umano durante il processo decisionale.

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