Dieci clienti che fanno arrabbiare gli agenti di viaggi

Cos'è che vi fa veramente arrabbiare? In ogni professione ci sono situazioni che mettono alla prova pazienza e nervi e l'agente di viaggi non è da meno.

Immagino che ognuno abbia il suo decalogo e dopo aver chiacchierato con qualche collega, ecco quali sembrano essere i dieci clienti che fanno davvero arrabbiare gli agenti di viaggi.

1) ll perditempo: entra con il sorriso di chi è convinto di sapere tutto e chiede un preventivo per un volo. Dopo le vostre ricerche tira fuori lo smatphone e vi mostra che con la sua app l'ha trovato a 5 euro in meno. Nella maggior parte dei casi lui di quel volo non ha neppure bisogno, ma aveva del tempo da perdere.

2) Lo spaccone: chiede un preventivo con aria un po' distaccata, quasi gli importasse relativamente che qualcuno si stia adoperando per lui. Mentre l'agente lavora si guarda intorno con finta curiosità e al momento giusto arriva con la frase che sognava dal momento del suo ingresso in agenzia: "Certo che con tutte le possibilità che offre internet mi pare quasi impossibile che esistano ancora le agenzie di viaggi".

3) Lo scroccone: ha scoperto i gruppi d'acquisto e ormai va al ristorante solo se ha il coupon da 19 euro e si muove nel weekend solo se qualche albergatore pollo si è svenduto a 50 euro pur di piazzare qualche camera in più. Entra in agenzia più per sfida che per reale interesse e non manca di raccontare di quanto sia bravo ad approfittare di ogni possibilità di muoversi e mangiare a scrocco.

4) Il tecnologico: si siede davanti all'agente di viaggi e tira fuori il suo tablet di ultima generazione. Verifica prezzi e consigli dell'agente in tempo reale attraverso motori di ricerca e siti di recensioni quasi dovesse prenotare in tempo reale, ma alla fine rivela che a decidere non sono lui e il suo fantastico tablet, ma la sua fidanzata (purtroppo quasi mai di ultima generazione).

5) La coppia scoppiata: lei vuole andare a Timbuctu due settimane e lui un weekend a Firenze. Lei lo guarda con occhi fuori dalle orbite e lui si giustifica che non ha ferie. Lei si incavola come una biscia e gli dice che non ne può più... il tutto d'avanti all'agente di viaggi che, imbarazzato, non osa entrare nella disputa, si domanda perchè mai non si siano parlati prima di entrare e soprattutto perchè stiano assieme.

6) La compagnia di sbarbati: entrano in agenzia solitamente in coppia e stanno cercando un viaggio per il gruppo di amici o per la loro classe. Non hanno idea di quale sia il budget su cui occorre lavorare, ma la parola d'ordine è "spendere il meno possibile". Per raggiungere questo scopo ognuno di loro si è dato l'obiettivo di visitare almeno due agenzie per un totale di quaranta destinazioni e preventivi. Nella maggior parte dei casi finiscono per non capirci nulla e decidono che è molto meglio una settimana in campeggio.

7) La madre apprensiva: vuole un preventivo per le vacanze del figlio e degli amici, ma non ha la minima idea delle destinazioni e del budget degli amici. Nella maggior parte dei casi non conosce neppure il budget di suo figlio, pur dovendo essere lei a pagare. Vuole sapere tutti i pericoli di ogni singola destinazione e probabilmente il suo reale scopo è quello di dissuadere il ragazzo.

8) Quello dei reclami: viaggia una volta all'anno e da dieci anni al rientro fa reclamo per qualsiasi minima cosa. Ha la tessera di tutte le associazioni di consumatori e dispensa lettere e diffide a chiunque gli passi a tiro. Ha collezionato più buoni sconto lui da tour operator e compagnie aeree che una pensionata grazie alla carta fedeltà del supermercato sotto casa.

9) Il finto pentito: ha prenotato un volo su internet, ma ora ha bisogno di parlare con la compagnia aerea e, siccome il numero è a pagamento, vuole improvvisamente l'assistenza dell'agenzia, cospargendosi la testa di cenere per non aver fatto la prenotazione in adv.

10) Il truffato: ha trovato una villa con piscina in Costa Smeralda a 800 euro per la settimana di Ferragosto e dopo aver inviato l'acconto non riesce più a mettersi in contatto con il proprietario. Entra in agenzia con la faccia scura e le orecchie basse per sapere se si può trovare qualcosa di simile perchè (forse) è incappato in una truffa e pur navigando nottate intere non riesce a trovare altri prezzi simili. Gli si spiega che non ne trova perchè non esistono e si congeda non prima di domandare se è possibile fargli rimborsare il biglietto del traghetto che si è fatto autonomamente.

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