Nell’anno del Signore MMXII, nel castello che fu di Federico II d’Aragona, nipote di Federico II di Svevia, per volere di Dio (e degli angioini) re di Trinacria, il giorno quinto del mese di agosto, si svolgerà in Montalbano Elicona la prima investitura di cavalieri Teutonici in Italia.
La solenne cerimonia sarà preceduta, da una santa messa officiata dal gran cappellano dell’ordine dei Templari Don Santino Spartà, il cui corteo di uscita fino al castello sarà accompagnato dagli sbandieratori della 'Corte di Aragona'.
Ancora il giorno prima un mondano convegno sui 'cavalieri Templari e il Santo Graal' a cui interverranno Don Spartà, il gran maestro dell’ordine Paolo Turiaco e il tedesco Klaus Bloss gran maestro dell’ordine teutonico (1).
Non so a voi, ma a me queste cose fanno impazzire, mi affascinano e mi entusiasmano da paura, non oso immaginare cosa si raccontino durante le loro riunioni i redivivi cavalieri di questi ordini medievali che si ritenevano, soprattutto il primo, storicamente estinti.
Durante uno dei viaggi di gruppo con accompagnatore da me organizzati, il cui accompagnatore ero io, ho preso appuntamento e fatto visitare la Gran Loggia Massonica di Inghilterra con la possibilità, addirittura, di visitare il 'grande templo'. È stato interessante l’approccio psicologico dei miei compagni di viaggio con questa realtà.
Erano tutti messi in soggezione dall’aura di mistero e di mito che ha sempre accompagnato queste associazioni, e anche se apparentemente tutti ignoravano l’argomento, poi venivano fuori le domande più curiose e tecniche tipo: "Dove si siedono i tredici?".
A un tratto la mia guida inglese si è rifiutata di fare da interprete tra ciò che diceva il nostro interlocutore massone e noi e il compito è toccato a me, e devo dire che l’esperienza è stata esaltante.
Alla domanda culminante “ma è vero che in questi luoghi si decide di politica e del destino del mondo?" il nostro interlocutore ha risposto prima con un silenzioso sorriso e poi: "Qui da noi si parla solo di cultura e di crescita sociale dell'umanità".
Ho aggiunto io una cosa, che ho poi tradotto al nostro nuovo amico: è ovvio che, se in un solo luogo si concentrano tali esponenti di poteri politici, sociali, economici, quantomeno un indirizzo comune, un pensiero condiviso, in qualche maniera orienta le loro scelte. Il tutto mi sembra comunque naturale e, in ogni caso, legale; il nostro amico ha annuito.
Ho profondo rispetto per ogni attività umana, fino a che le sue motivazioni restano nell’ambito della legalità e del rispetto delle idee e dello status altrui.
Ma, sinceramente, non capisco ancora se siamo in un'era post-evoluta e secolarizzata o in un restaurato Medioevo alchimistico e rituale. Penso solo che, citando Michael Crichton in Timeline (1999), "solo una cosa è peggio che morire nel Medioevo: vivere nel Medioevo".
(1) cfr Gazzetta del Sud del 27/07/12, Provincia di Messina Tirrenica, autore Nino Todaro