I 5 dubbi da chiarireprima che inizi l’estate

Se a tour operator e agenzie di viaggi fosse donata una lampada magica, forse uno dei tre desideri che esprimerebbero sarebbe: posticipare l’inizio dell’estate.

E invece, senza guardare in faccia nessuno, l’alta stagione sta arrivando. Anche se restano troppe questioni aperte, troppi nodi da sciogliere, troppi segnali ancora da interpretare.

Ma, volenti o nolenti, tra qualche settimana si inizierà a fare sul serio. E ci sono alcune nuvole che potrebbero minacciare l’orizzonte dei viaggi, sia per quanto riguarda l’incoming che le vacanze degli italiani all’estero.

1 - Indovina chi viene in Italia (dagli States)
Un visto per tutti i turisti che arrivano dagli Stati Uniti. La proposta è nata a livello europeo e potrebbe comportare qualche complicazione per i viaggiatori a stelle e strisce che vogliono venire in Italia. Già, perché fino ad ora, per visitare la terra di Leonardo e Michelangelo, gli statunitensi potevano fare affidamento unicamente sul passaporto. Inutile negarlo: venire in Europa potrebbe essere più difficile, ma fino ad ora non è stata presa alcuna decisione.

2 - Vengo anch’io (no, tu no!)
Chi si sveglia tardi e arriva in spiaggia alle 11 (gli abitué del mare lo sanno benissimo…) difficilmente troverà posto. La stessa cosa potrebbe succedere quest’anno. Il cliente che si fionda in agenzia di viaggi trafelato a fine luglio, chiedendo di partire di lì a pochi giorni potrebbe restare deluso. Sul Nord Africa inutile farci affidamento, la Spagna è sicuramente una meta in grado di soddisfare tutte le esigenze ma è, ovviamente limitata, l’Italia si sta vendendo bene (ma anche questa non è infinita…)… la Grecia potrebbe rappresentare un buono ‘sfogo’ per le partenze. Ma in molti sono pronti a giurare che, per il last minute, non ci sarà troppo spazio.

3 - Chi siete? Dove andate? Un fiorino…
A pochi sarà sfuggito che ultimamente il trattato di Schengen, quello che consente la libera circolazione di merci e persone all’interno dei Paesi Ue, non è saldo come un tempo. L’esperienza degli ultimi tempi insegna che la sospensione del trattato è una procedura attuabile anche in tempi relativamente brevi. E un improvviso ritorno dei controlli dei documenti alle frontiere potrebbe causare non poche lungaggini per chi è in viaggio.

4 - Uno alla volta, per carità
Con quanto anticipo bisogna arrivare in aeroporto? La risposta che si dà abitualmente oggi, tra qualche tempo, potrebbe non valere più. Tutto dipende dalle decisioni che verranno prese in materia di sicurezza degli scali. E l’ipotesi di controlli già all’ingresso delle strutture aeroportuali non sembra così remota.

5 - Una questione complicata
L’Egitto, sicuramente, non è più la destinazione di una volta. Ma le cose potrebbero complicarsi ulteriormente, visti i rapporti tra il Paese e l’Italia. Anche qui, bisognerà aspettare qualche giorno per avere qualche certezza in più.

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