TTG SIA SUN a Rimini: l’estatebanco di prova della ripartenza

Come ripartiranno i mercati del turismo italiano e globale. Sarà questo uno dei temi della prossima edizione di TTG SIA SUN, l’appuntamento fieristico leader del turismo italiano, organizzata da Italian Exhibition Group nel quartiere fieristico di Rimini dal 14 al 16 ottobre prossimi.

Il turismo italiano chiede un protocollo sanitario per i clienti e per i dipendenti delle aziende. La fiducia c’è, i primi segnali di ripresa anche. Tra gli operatori dell’incoming c’è l’esigenza di una regia unica che proietti sui mercati esteri il messaggio che ovunque si scelga di prenotare in Italia, lì si troverà una destinazione sicura. Dove i protocolli sanitari sono gli stessi, dalle distanze alla sanificazione degli ambienti.  

L'estate
Sarà sicuramente il mercato domestico a delineare la stagione turistica del dopo lockdown, e le spiagge saranno il banco di prova. Turismo di prossimità, uso dell’auto, rarefazione delle presenze, possibile destagionalizzazione, sono quattro tratti salienti che caratterizzeranno l’incoming italiano nel 2020.

“Il turismo – sostiene Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours - ha da sempre la capacità di reinventarsi. E si inizia riposizionandoci su un turismo di prossimità. Breve percorrenza, weekend lunghi, spostamenti in auto. La ripresa del mercato europeo inizierà tra settembre e ottobre, quella intercontinentale a partire da gennaio e febbraio. Il vero tema è come riapriranno le nostre strutture, con quali norme e protocolli”.

“La situazione è senza precedenti – aggiunge Gino Acampora, general manager di Acampora Travel – ed è difficile fare previsioni. Ora che il lockdown inizia a dare i risultati sperati, forse possiamo aspettarci i primi effetti dalla metà di luglio: la prossima stagione balneare sarà il banco di prova della ripresa turistica e sarà principalmente appannaggio del mercato domestico. Questo inizio di ripresa però non può essere slegato dalla definizione di un protocollo sanitario che dia fiducia ai turisti italiani e stranieri. “Italia destinazione sicura” deve diventare un mantra, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. E va definito rapidamente, perché i primi segnali incoraggianti già arrivano: i tedeschi spostano all’autunno le prenotazioni di primavera, gli statunitensi prenotano, nonostante tutto, per la primavera del 2021. Non possiamo sbagliare il marketing: per dare prospettiva alle imprese serve una regia unica firmata Enit, in combinato disposto almeno fino a marzo con l’azzeramento dei biglietti nei musei, l’esenzione contributiva per gli hotel e la sospensione della tassa di soggiorno”.

Secondo Marco Ficarra, vicepresidente e founder di Destination Italia “le limitazioni nei mercati di origine assieme alla riduzione della capacità di trasporto aereo e alle misure di distanziamento sociale sono tutti elementi a favore di un turismo meno massivo e più alto di gamma, complice anche la riduzione di capacità di spesa di altre fasce di mercato. Dipenderà da come sapremo far evolvere l’offerta. Se fossimo capaci di agire come Paese con una strategia unica e di incentivare il consolidamento dell’offerta e soprattutto dell’intermediazione, potremmo ottenere quella tanto sperata destagionalizzazione e diversificazione dei flussi. Altrimenti torneremo all’overtourism di prima, ma peggiorato".

"L’Oms ha già dato delle linee guida – spiega Alex Giuzio, il giornalista capo redattore della testata specializzata leader di settore Mondo Balneare – e se valgono per gli spazi all’aperto nel settore alberghiero, possono valere anche per gli stabilimenti balneari. Regole semplici da applicare: quattro persone al massimo ogni 10 metri quadrati, nessuna area giochi, personale in maniche lunghe. Distanziamento facilmente replicabile anche per le distanze dei lettini sulle spiagge. La tecnologia mobile già oggi permette le ordinazioni senza recarsi al banco del bar. Va semplicemente acquisita come abitudine. Salotti galleggianti in piscina o i gazebo per i lettini faranno il resto. Quello che preoccupa è il ritardo negli allestimenti. Scontiamo almeno un mese e mezzo di blocco, ne risente tutta la filiera, manutenzioni comprese".

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