Lo strappo di Tamburi

Giovanni Tamburi entra a gamba tesa nel mondo del turismo e non risparmia una serie di frecce avvelenate al Governo Conte e all’intero mondo del turismo.

L’occasione è la lettera agli azionisti di Tip, Tamburi Investment Partners, società che attraverso controllate detiene la maggioranza di Alpitour.
Con la solita chiarezza il presidente Tip ammette che "Alpitour è certamente la società del gruppo con la situazione più problematica. Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi ma, incredibilmente, l’Italia sta facendo pochissimo per sostenerlo. Un vero scandalo, ma da sempre il settore non è mai riuscito a farsi ascoltare, a livello di sistema, come avrebbe meritato, per cui una parte della colpa è anche degli operatori che, frammentati e spesso anche distratti da priorità di 'bassa bottega', non riescono ad incidere”.

Su alcuni passaggi è innegabile che Tamburi faccia riferimento alle notizie di questi giorni, quando il comparto si è frammentato al momento di mettere nero su bianco una lettera dai toni risolutivi nei confronti del ministro Dario Franceschini.
Probabilmente non avrebbe sortito grandi risultati, ma l’immagine di un settore allineato avrebbe garantito (forse) più attenzioni da parte del Governo.

Il discorso di 'bassa bottega' che Tamburi affibbia a una parte degli operatori ha invece irritato alcuni protagonisti, ma il salto di qualità imprenditoriale in alcuni settori sembra tardi ad arrivare.
Malgrado questo, un certo tipo di frammentazione ha sempre offerto una certa vivacità al mercato, vivacità che oggi di fronte alla crisi appare annebbiata.
Il presidente Tip nella sua lettera aggiunge inoltre, “in questo imbarazzante grigiore Alpitour aveva comunque avuto dei primi mesi buoni, durante il periodo del lockdown è comunque riuscita a fare moltissimi voli umanitari. Alpitour ha una struttura finanziaria forte per cui non ha, oggi, rischi di continuità aziendale. Rara avis in un settore in cui alcuni operatori non hanno chiuso i bilanci 2019, altri non pagano gli stipendi da mesi o sono in crisi strutturale. Il top management e tutto il team Alpitour ha invece reagito benissimo, ha tagliato pesantemente costi di ogni tipo, ma non ha limitato gli investimenti strategici - digitalizzazione in primis - e la società è, oggi, in buone condizioni per ripartire. Anche se avrà un anno con forti perdite. I negoziati con le banche per l’ottenimento di finanza garantita da Sace proseguono, non senza difficoltà, ma confidiamo di essere arrivati alla fine. Per contro, le vendite post lockdown si stanno rivelando promettenti, da varie settimane la progressione delle prenotazioni è interessante e l’effetto della forte leadership e penetrazione a livello nazionale si percepisce con grande chiarezza”.

Dichiarazioni che abbiamo voluto pubblicare in maniera integrale per evidenziare il piglio di Giovanni Tamburi, che annuncia una stagione di forti perdite, ma continua a credere nell’investimento effettuato quando prese il controllo del gruppo qualche stagione fa.
Ora sarà fondamentale capire le prossime mosse di Alpitour, che  potrebbe valutare la possibilità di razionalizzare i brand presenti sul mercato.
In autunno sarò tutto più chiaro. Con speranze di ripresa, per tutti.

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