Turismo, fine dell'exploit:si torna alla regolarità

Chi l'aveva chiamato 'revenge tourism' (vendicarsi delle restrizioni pandemiche viaggiando più di prima), chi parlava di un mercato schizofrenico, chi prevedeva una crescita smodata. L'andamento del travel per i 12 mesi successivi alla rimozione dei limiti ai  viaggi internazionali era stato qualcosa di mai visto in questo settore, nel bene e nel male. Perché se da un lato le prenotazioni sembravano fioccare, dall'altro gli stessi addetti ai lavori lamentavano un approccio eccessivamente 'nervoso' del settore, alle prese tra l'altro con un'offerta che non sembrava in grado di soddisfare la domanda.

Ma ora iniziano ad arrivare i primi segnali di un ritorno a un business più 'classico': i risultati record degli scorsi mesi uniti a un ferragosto che non ha mantenuto tutte le promesse sembrano far intendere che l'onda lunga della pandemia starebbe per spegnersi.

Ne ha parlato anche il network dedicato al turismo di lusso Virtuoso durante il meeting di Las Vegas, prevedendo ancora un ottimo inverno per l'alto livello ma intravedendo segnali di ritorno a dinamiche più simili a quelle pre-pandemiche.

Ovviamente a mettersi di mezzo è anche la situazione economica internazionale, con l'inflazione che crea non pochi problemi. E non bisogna dimenticare che i soldi risparmiati per le mancate vacanze durante le restrizioni pandemiche si stanno via via esaurendo.

Tutto cambia
Insomma, lo scenario complessivo appare in rapida evoluzione. Ma non è qualcosa che colga del tutto impreparati: era intuibile che l'incredibile exploit che aveva travolto il turismo non appena tolte le restrizioni non fosse destinato a durare per sempre, anche se qualcuno avrebbe scommesso magari su qualche settimana sold out in più.

Dal punto di vista internazionale, pesa inoltre la mancanza di turisti russi e ucraini, assenti ormai dall'inizio della guerra.

Una serie di elementi che fa pensare che il turismo potrebbe trovarsi ad avere a che fare con uno scenario più simile a una 'vecchia normalità'. Anche se con qualche elemento che spariglia i giochi, come i costi dell'energia o i tassi dei prestiti: due elementi in grado di condizionare in maniera determinate l'imprenditoria di questo settore e non solo.

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