Vacanze studio all’estero, le tendenze dell’estate 2026

Oggi fin da piccolissimi bambini e adolescenti italiani sono stimolati da device e contesti multilingue ad avvicinarsi a una lingua straniera, spesso inseriti in classi con seconde generazioni che parlano più di un idioma. In questa cornice le vacanze studio all’estero diventano una scelta sempre più frequente e naturale per tante famiglie. “I programmi per l’estate 2026 si stanno evolvendo al fine di rispondere alle esigenze dei giovani contemporanei: combinano l’apprendimento linguistico tradizionale con tecnologie digitali e un forte impegno verso la sostenibilità”, spiega Roberta Scarpa, booking manager di L’astrolabio, player del settore con sede a Milano, che l’anno prossimo compie 40 anni (l’azienda è di proprietà della famiglia Aronson, nome storico dei servizi per il turismo).

L’astrolabio offre una selezione di college nei Paesi di lingua anglofona, spagnola e tedesca come Stati Uniti, Sudafrica, Canada, e tra le mete da un anno c’è anche Dubai. In media gestisce circa 2.500 bambini e adolescenti ogni anno. Trovarsi di fronte un pubblico di potenziali viaggiatori (e famiglie) in costante evoluzione, spinge L’astrolabio a interrogarsi sulle tendenze che vede emergere nell’ambito vacanze studio, come di seguito descritto.

Le tendenze per l’estate 2026

I nuovi programmi linguistici e culturali si orientano verso esperienze più complete, che uniscono apprendimento, crescita personale e contatto autentico con il territorio. Le attività outdoor, come trekking e arrampicata, favoriscono non solo il benessere ma anche l’autostima, mentre le esperienze pratiche – dal volontariato ai laboratori di cucina e arte – permettono agli studenti di immergersi nella vita locale.

La sostenibilità è un altro pilastro: in Portogallo, ad esempio, gli studenti collaborano con biologi marini per monitorare le tartarughe, mentre in Scozia partecipano a progetti di riforestazione. L’obiettivo è trasformare l’apprendimento in un’azione concreta e consapevole.

La tecnologia supporta il percorso formativo con app e realtà virtuale che arricchiscono l’esperienza senza sostituirla, mentre i programmi tematici combinano passioni personali – come musica, moda o sport – con lo studio linguistico, rendendo la lingua uno strumento naturale per esplorare il mondo e sé stessi.

La mappa delle destinazioni

“La scelta della destinazione ‘giusta’ può fare la differenza tra una buona esperienza e un’avventura trasformativa che apre nuove prospettive per il futuro”, continua Roberta Scarpa. “In Europa aumenta la richiesta di Berlino e Siviglia. Malta è da sempre un evergreen. Dubai è ancora la novità, offrendo programmi all’avanguardia in un contesto di straordinaria modernità. Gli studenti possono perfezionarel’inglese nei campus ultra-tecnologici. Stati Uniti e Canada offrono una eccellenza consolidata. Le università americane aprono i loro campus per esperienze estive che combinano lo studio dell’inglese con specializzazioni stem e arti liberali. Il Canada attrae con i suoi programmi che integrano l’apprendimento linguistico con esperienze nella natura incontaminata, dalla British Columbia alle coste atlantiche. Alcune destinazioni si distinguono per la qualità dei loro programmi formativi e per il rapporto qualità-prezzo”, conclude Scarpa.

Ti è piaciuta questa notizia?

Condividi questo articolo