Una crescita vorticosa, fatta di proposte alternative, viaggi unici, partnership e tanto nuovo prodotto. “Abbiamo previsto un periodo di crescita e sviluppo proprio a partire dal 2026, sostenuto dall’arrivo delle nuove navi e dalla coincidenza fra la nostra offerta e le esigenze dei viaggiatori, che guardano con sempre maggiore interesse ai viaggi trasformativi, il prodotto che noi offriamo”. Così Barbara Baldini, direttore commerciale di Explora Journeys, racconta in un’intervista a TTG Luxury i come e i perché della fortissima spinta che il brand sta imprimendo al suo racconto.
“Fra il 2026 e il 2028 arriveremo a 6 navi, con un investimento da 3,5 miliardi, e con l’ampliamento della flotta cresceranno anche le destinazioni – spiega Baldini -. Explora III viaggerà nel Nord Europa e nel Nord del mondo, mentre d’inverno servirà la Penisola Arabica. Si aprirà poi il portfolio delle mete statunitensi, con il New England e l’Alaska”. L’ascolto sia degli ospiti che del trade è fondamentale per il brand: “Siamo un marchio lifestyle, con un tasso molto alto di repeaters, che ci scelgono perché rispondiamo alle loro esigenze di un modo di viaggiare aspirazionale, che ha un impatto positivo sia su di loro, sul loro wellbeing, sia sulle destinazioni che tocchiamo”.
Il lusso del cogliere l’attimo
L’ampliamento delle destinazioni è cruciale per ampliare anche il pubblico, specialmente quello italiano. “Fra i mercati, i più forti sono sicuramente gli Usa e il Canada e quello della Gran Bretagna, mentre in Europa abbiamo come primo riferimento la Germania – dice Baldini -. Il mercato italiano è ancora un po’ lento, ma siamo certi che con le nuove destinazioni che stiamo mettendo in campo avremo soddisfazione. Siamo collegati con oltre 2000 agenzie, che ci seguono e con le quali lavoriamo bene. Tanto è vero che vediamo una forte crescita dell’advance booking, fino a 12 mesi prima delle partenze”. Un fenomeno che Baldini ricollega al lavoro del trade, sicuramente, ma anche alla proposta di viaggio messa in campo da Explora, che prevede pochissime crociere ‘circolari’. “I nostri clienti hanno capito che se vogliono prendere parte a un viaggio con delle destinazioni specifiche, devono prenotare in anticipo. Le navi, infatti, sono piccole, con un massimo di 850 passeggeri, e non effettuando crociere circolari, se si perde la data di un viaggio non è sempre possibile recuperarlo”.
Complice la dimensione limitata delle navi, Explora Journeys può infatti affiancare alle mete iconiche destinazioni più piccole e differenti, che vengono approcciate in maniera immersiva, con un coinvolgimento anche pratico e quindi con l’utilizzo di risorse locali. Un tema che si amplifica con la proposta Destination Immersions. “Si tratta di un prodotto che prevede notti pre e post crociera su alcune destinazioni, che porta alla creazione di un prodotto fortemente personalizzato”.
Forte è anche l’attenzione per lo sport: anche quest’anno Explora sarà a Montecarlo, sul circuito del Gran premio di F1, dove offrirà uno spazio affascinante per assistere alla gara e partecipare alla frizzante atmosfera del Principato durante l’evento. Ma lo sport è anche linea guida della partnership con Jannick Sinner, che ha ispirato un percorso di wellbeing da trasferire agli ospiti.
La passione per i dettagli
Personalizzazione, wellbeing, trasformazione sono le richieste che arrivano oggi dai viaggiatori. “Non si possono categorizzare più di tanto i nostri clienti – spiega Baldini -. C’è chi ha vissuto l’esperienza del prodotto Yacht Club sulle navi Msc ed ora vuole provare l’esperienza Explora, oppure i turisti multigenerazionali, che trovano un ambiente non dispersivo per le vacanze con la famiglia. E poi, (come evidenziato da Altiant nel suo studio ‘The sail. A new era for luxury cruising’, ndr) i giovani, in aumento, che apprezzano di avere in 7 notti la possibilità di vedere molto senza il disagio dei trasferimenti e su una nave che garantisce in ogni fermata la qualità del soggiorno”. Per i giovani, in particolare, emerge la tendenza a dare valore al proprio tempo con una forte identificazione fra persona e brand. Un brand, conclude Baldini, “che ha una vera passione per i dettagli, con i quali creiamo quella che noi definiamo la nostra ‘Ocean state of mind’”.