Il ministro Santanchè: “Non rinunciamo al turismo della neve”

Le località sciistiche dell’Appennino non possono rinunciare al turismo bianco. Lo ha sostenuto il ministro del Turismo Daniela Santanchè al termine del tavolo convocato ieri a Roma con le Regioni e le categorie di settore per far fronte all’emergenza neve.
  
Non credo che nei prossimi anni ci sarà mancanza di neve: ora siamo in una situazione emergenziale, ma non possiamo ancora dire che questo è strutturale e il clima sarà così nei prossimi anni. Nessuno lo può dire. Lavoriamo sulla transizione, sulle nuove offerte, sulla destagionalizzazione, ma ancora sul turismo della neve”.  

La situazione attuale
Secondo Santanchè sarebbe un “messaggio devastante per le migliaia di persone che ci lavorano e le centinaia di imprese coinvolte” non investire su un prodotto, quello legato alla neve, che nell’Appennino “fa ancora la parte da leone in termini di fatturato". “È evidente - ha aggiunto - che se le temperature sono elevate, anche la neve artificiale non può essere lo strumento giusto. Ma non ci rinunciamo certo oggi”.

Il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina ha invece sottolineato che nelle località appenniniche il segmento “solo nel periodo invernale vale circa 2 miliardi di euro e impiega 65mila persone in oltre 14mila strutture ricettive e pubblici esercizi”.

Il danno
Intanto, tra cancellazioni alberghiere e mancati introiti per gli impianti di risalita, ammontano almeno a 50 milioni di euro i danni diretti legati alla mancanza della neve nell'Appennino. “Ma - ha sottolineato il presidente della Toscana Eugenio Giani - potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti”. A. D. A.

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