Agenti segreti di TTGCesare non mette i prezzi in vetrina

Nessun prezzo esposto in vetrina, biglietteria aerea quanto basta "perché oggi mancano gli interlocutori e ormai le tariffe ad hoc non esistono più" e pochi, anzi pochissimi operatori con cui dialogare con continuità.

Cesare Altobelli, classe 1946, è un dettagliante di Latina che di acqua sotto i ponti ne ha vista passare tanta e che oggi, dopo le esperienze sotto quattro insegne diverse e quasi cinque decadi nel mondo dei viaggi, è sempre più convinto che la professionalità e la competenza siano le uniche armi per difendere una categoria da sempre "guardata dalla politica con una certa disattenzione".

Le tappe del percorso
L'avventura del signor Cesare affonda le radici nel 1969, quando inizia a lavorare in un'agenzia di un parente, la Circe Express di Latina, che lascia agli inizi degli anni ottanta per andare a dirigere la Panitalia "una delle agenzie Iata più importanti della città, che ai tempi d'oro fatturava sui 7 miliardi di lire l'anno". Poi nel 2011, dopo una parentesi in una piccola agenzia, arriva l'acquisto, portato a termine insieme ad altri due soci, della Karimà Viaggi, agenzia per molti aspetti tradizionale, ma che dimostra come non sempre valga la pena di innovare a tutti i costi.

Tre vetrine con molta luce "proprio all'ingresso della città" e su cui tutti posano prima o poi lo sguardo in un capoluogo che conta quasi 120mila abitanti e una quindicina di agenzie di viaggi. "Ho rilevato la Karimà -  racconta il signor Cesare - nell'ottobre del 2011. Era un'agenzia che faceva soprattutto biglietteria aerea, ma quando sono arrivato ho subito messo da parte l'attività preferendo concentrarmi sui viaggi di nozze e sul turismo. Dopo cinque anni non posso dire che la strada sia in discesa, ma abbiamo chiuso il 2015 con un giro d'affari di circa 1,1 milioni di euro e, oggi che abbiamo anche aperto una filiale, comincia a delinearsi una realtà strutturata".

Il processo di rinnovamento
Ma gli inizi hanno richiesto un cambio di passo rispetto alla passata gestione. "L'agenzia era molto vecchia. Abbiamo quindi riallestito gli spazi con semplici scrivanie azzurre, pareti bianche e una tela con un planisfero stilizzato". Senza dimenticare lo spazio dedicato alla programmazione: "Tre porta cataloghi dove mettiamo soltanto i prodotti di tre o quattro tour operatori selezionati in tutto il mercato". Altrettanto categorico quando si parla di prezzi esposti. "In vetrina abbiamo scelto di non mettere offerte, ma soltanto dei banner degli operatori. Preferiamo che i clienti siano spinti a entrare in agenzia dalla curiosità, piuttosto che dai prezzi stracciati, proprio come accade nell'abbigliamento o in altri settori".

L'incoming
La selettività è anche la carta giocata nel settore incoming. "Non volendo occuparmi a 360 gradi di turismo verso l'Italia, ho voluto pensare solo alle città d'arte della mia provincia. Si tratta di un'attività che porto avanti da sempre, da quando gestivo per un'agenzia di Terracina le escursioni dei turisti scandinavi che arrivavano sulla costa, con una media di 600 persone alla settimana".

Un'esperienza ripresa ora con i tour nell'entroterra che hanno per cardine le abbazie cistercensi dell'area - da Fossanova a Valvisciolo passando per Trisulti - ma che il signor Cesare cura personalmente. "Nessuno dei miei addetti se ne occupa perché ci vorrebbe una struttura ancora più grande, ma non nascondo che l'attività mi regala comunque molta soddisfazione".

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