Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Nessun passeggero è rimasto e rimarrà a terra e i nostri ex affiliati avranno certamente davanti un brillante futuro professionale".
Dopo la notizia della sentenza di fallimento riguardante I Viaggi di Litta, esce allo scoperto il management del network. È infatti l'ex direttore generale Alessia Littarru a prendere carta e penna per raccontare la versione della società sulla sua uscita di scena.
Littarru fa risalire il tutto a una vicenda iniziata 7 anni fa. "Tutto ebbe inizio il 19 marzo 2008 - racconta l'ex d.g. -, quando gli agenti della guardia di finanza ci portano un avviso di garanzia per un accusa mossa nei nostri confronti da un ex affiliata. Inizia una indagine, lunga, dolorosa ed economicamente dissaguante". Il tutto si concluse il 23 giugno 2010 "con un nulla di fatto", precisa ancora Littarru. Che prosegue: "Si archivia tutto, finisco le preoccupazioni, l’angoscia per il futuro, ma tenere in piedi durante questi due anni l’ azienda è stata dura, anzi durissima con un danno di immagine così importante". Il network si trova così ad affrontare un momento particolarmente difficile. "Vista la forte contrazione delle entrate derivate soprattutto dalle affiliazioni, abbiamo ridotto la struttura, siamo passati da una sede di 400 mq ad una di 130 mq e abbiamo ridotto il personale per stare in piedi. Abbiamo diminuito i costi, ma quando si trasloca ci sono spese da sostenere… abbiamo ridotto il personale, e c’erano le liquidazioni da pagare". Per sostenere queste spese, precisa ancora il manager, I Viaggi di Litta si rivolge alle banche, ma senza risultato.
"Il nostro impegno è stato massimo - aggiunge -, andando addirittura a vendere l’abitazione per andare a vivere in affitto per salvare l’ azienda a cui tanto abbiamo dato, visto anche il rapporto instauratosi con i nostri affiliati ottimi professionisti con siamo cresciuti assieme".
Ora, tutto è passato nelle mani dei curatori fallimentari, che scriveranno gli ultimi capitoli della storia de I Viaggi di Litta.
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