Ecommerce e agenzieProve di convivenza

Giù le armi, la guerra è finita. O, per lo meno, la tregua potrebbe non essere lontana. Persino Michael O’Leary ha smesso di definire le agenzie “i rami secchi del mercato”. E anche i dettaglianti (come raccontato anche nell’inchiesta pubblicata da ttgitalia.com pochi giorni fa) ormai ricorrono al web per le prenotazioni, ricorrendo all’ormai usuale fee.

Se, oggi come oggi, è assurdo immaginare un mondo senza e-commerce, è ormai chiaro a tutti che è ugualmente impensabile un turismo senza agenzie di viaggi.

Come spesso accade, per capire cosa succederà in Italia tra qualche anno basta guardare all’estero. E, in questo caso, alla Francia. Il vento che soffia da oltre le Alpi, infatti, parla di un e-commerce ormai maturo, che ha già raggiunto il vertice, attraversando un periodo di assestamento.

La notizia è di pochi giorni fa e arriva dal sito di informazione di settore lechotouristique.com. Che analizza l’andamento delle vendite online mettendo in luce come l’ecommerce sia ancora in crescita per diversi settori, ma in lieve flessione nel mondo travel. E questo, evidenzia ancora il portale, per una ragione: i viaggi sono stati tra i primi settori ad essere ‘travolti’ dal web e quindi la loro presenza su internet è più matura. La fase di crescita esponenziale, tipica dei settori giovani, sarebbe dunque finita.

E le agenzie, anche in Francia, continuano ad esistere.

In Italia le Olta, del resto, lo avevano capito già da qualche anno, avviando programmi di affiliazione dedicati proprio ai punti vendita fisici.

A questo si aggiunge il mutamento del panorama normativo. Le vendite online hanno raggiunto volumi troppo importanti per continuare a ‘galleggiare’ in uno scenario legislativo che, fino a qualche tempo fa, non si era preoccupato di regolare nel dettaglio le operazioni dei player online.

Diverse cose, però, sono accadute di recente: non ultima, la vicenda booking.com, che ha dovuto rivedere alcune clausole commerciali sotto la spinta dell’Antitrust. Ma anche il braccio di ferro tra la stessa Olta del colosso Priceline e il gigante degli alberghi Hilton dimostra che gli equilibri stanno cambiando.

La storia insegna che, dopo il Far West (dove le due parti sono pronte ad affrontarsi di continuo in duelli mortali), si deve approdare a uno scenario più evoluto. Forse, è arrivata l’ora per dettaglianti e internet potrebbero iniziare a riporre le pistole nelle rispettive fondine.

Anche perché, come rivela una recente indagine diffusa da Momondo, non è vero che i giovani sono i più propensi a comprare su internet. Al contrario. le ultime generazioni si dimostrano maggiormente timorose rispetto alla fascia d’età compresa tra i 36 e i 65 anni, che appare più sicura di sé.

Chi diceva che internet era destinato ad essere un fenomeno passeggero si è dovuto ricredere da parecchio tempo. Ora dovrà farlo anche chi era convinto che le agenzie di viaggi sarebbero state condannate all’estinzione.

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