I due volti del clienteL’identikit delle agenzie

Stressato perché vuole partire a Ferragosto, anche se non sa ancora dove andare, e fiducioso che il proprio agente di viaggi faccia il miracolo di scovare la famigerata, e il più delle volte inesistente, offerta di altissima stagione. Oppure disposto a spendere anche cifre considerevoli pur di partire, salvo poi vantarsi con amici e conoscenti di essersi mantenuto al di sotto di un budget da campeggio.

Sono i volti dei clienti che si affacciano in questo periodo in agenzia e raccontati a TTG Italia dai dettaglianti alle prese con le prenotazioni dell'ultima ora e con aspiranti viaggiatori che non è mai facile accontentare. In ogni caso.

"I clienti chiedono spesso l'impossibile, cercano l'offerta che non esiste e che non sono riusciti a trovare da soli. Ogni anno è lo stesso ritornello" constata rassegnata l'addetta alle vendite della Farfalla Viaggi di Torino, Monica Cellerino.  Un'esperienza condivisa anche dalla Carousel Viaggi di Ancona. "La maggior parte - rileva la titolare, Maria Grazia Molinelli - ha a disposizione un budget medio-basso, si presenta con l'idea di partire con 500/1000 euro a persona in agosto. Solo con una parte limitata ci si può muovere senza la preoccupazione di sforare il budget".

Li dipinge in preda all'ansia, se alle soglie del 15 agosto si ritrovano senza un biglietto in mano, la responsabile della Clamoroso Viaggi di Catania, Claudia Franceschino. "Quando entrano sono il più delle volte stressati, perché sono arrivati in questo periodo dell'anno senza prenotare e hanno l'ansia di partire a tutti i costi". Analogo il riscontro del direttore tecnico della Tatamaro Viaggi di Palermo, Filippo Di Marzo. "In questo periodo mi chiedono solo last minute e week end ma con budget poco realistici, visto che in media per una notte in pensione completa in Sicilia si spende ora sui 130 euro a notte". Poco propensi a spendere anche i clienti della foggiana Galli Viaggi. "Lo zoccolo duro della clientela - dice l'addetto vendite Alessandro Borgia - è rappresentato da famiglie e giovani con disponibilità medio basse". Come se non bastasse, quest'anno "vogliono spendere anche meno e i tour operator, anche a scapito della qualità, si sono adeguati a questa tendenza. Ormai - aggiunge - i prezzi da catalogo non vengono più presi in considerazione".

Ma nell'epoca dei gruppi di acquisto e delle offerte allettanti dell'online, c'è anche chi con gli amici si bea di essersi aggiudicato una vacanza da nababbo a prezzi ultra low cost. "È una tendenza che ho notato e mi fa sorridere - evidenzia il titolare della Criluma Viaggi di Ancona, Antonio Recchi -. Fino a qualche anno fa, fare una vacanza costosa era considerato uno status symbol. Oggi ci si vanta invece di avere speso poco, si fa di tutto per dire all'amico 'tu hai pagato molto di più', quando poi, a fare questo è lo stesso cliente che prenota con i tour operator tradizionali".

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