Londra, New York e Hong Kong le mete più care per gli alberghi

Riparte a pieno ritmo la macchina dei viaggi d’affari, spinta in particolar modo dal settore alberghiero e dal trasporto ferroviario.

Lo rileva la Business Travel Survey di Uvet American Express, che evidenzia la ripresa del comparto bt tra il primo semestre 2014 e l’analogo periodo 2015.

“Esaminando le nostre statistiche sui viaggi d’affari - spiega Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet - abbiamo notato che la ripresa delle trasferte è stata trainata, oltre che dal trasporto ferroviario, anche dal settore alberghiero. I costi di pernottamento sono aumentati soprattutto nelle città che erano già tra le più care al mondo, come New York, Hong Kong, Londra”.

In Europa la palma della città più cara va a Londra, nei cui hotel i viaggiatori d’affari hanno pagato nei primi 6 mesi di quest’anno una media di 260 euro a notte, quasi il 10 per cento in più del I semestre 2014 (237 euro). Venezia precede Parigi, dove Uvet American Express rileva quotazioni che hanno raggiunto i 203 euro a notte, in crescita rispetto ai 195 euro del 2014.

L’incremento dei costi di pernottamento è stato riscontrato anche sulle mete intercontinentali. New York, città che già era la più cara del mondo, ha visto aumentare di quasi il 30 per cento le tariffe alberghiere medie (da 255 a 300 euro a notte), Shanghai addirittura di quasi il 48 per cento (da 128 a 189 euro), anche se in valori assoluti i costi  sono molto più abbordabili.

Secondo la Business Travel Survey, gli hotel cinesi con i prezzi più alti sono quelli di Hong Kong (256 euro a notte), a più 24 per cento rispetto al I semestre 2014.  A Dubai, la principale meta internazionale per i viaggiatori d’affari, il costo di pernottamento si è invece ridotto dai 222 ai 216 euro, così come è avvenuto anche a San Paolo (da 200 a 198 euro).

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