Ota e ecommerce, prezzi a confronto: gli effetti della parity rate

Potrebbe essere tutto un effetto a cascata della ‘parity rate’, la clausola inserita dalle Ota nel contratto con le strutture, grazie alla quale i portali di prenotazione si assicurano la migliore tariffa disponibile. Questa, almeno, è l’ièpotesi dello Sportello Europeo dei consumatori, che ha effettuato un ‘test’ su cinque tra le principali Ota.

L’associazione ha effettuato una ricerca prezzi per cinque alberghi in un determinato periodo, replicando la query su cinque diverse agenzie di viaggi online e aggiungendo alla casistica anche il sito internet dell’albergo stesso. Risultato: i prezzi risultano identici nella stragrande maggioranza dei casi.

Nel dettaglio, uno degli alberghi offre una tariffa migliore sul proprio sito, mentre le cinque Ota sono allineate al centesimo, mentre un’altro propone un prezzo più elevato sul proprio sito e uno ‘sconto’ di 44 centesimi per una delle quattro adv online. In tutti gli altri casi, le tariffe trovate online dallo Sportello Europeo dei consumatori per ogni albergo risultato identiche, per il sito diretto e per le cinque Ota.

“Il prezzo offerto dalle cinque agenzie prese in esame - si legge nella nota dell’associazione - per la stessa identica prenotazione è sempre lo stesso”. E aggiunge: “Il sospetto è che questo sia il risultato dell’applicazione della clausola Mfn”.

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