Quando l’agenzia paga per il cliente: una storia italiana

La scorsa settimana abbiamo raccontato la storia di un agente di viaggi inglese che si è pagato di tasca propria un viaggio fino a Venezia per far felici dei clienti fedeli.

Non è un caso isolato. Una storia simile la racconta Luciana Franci, titolare fino a 3 anni fa della Luciana Franci Viaggi a Tuscania in provincia di Viterbo.

La signora Luciana, che adesso vive in Kenya, racconta. “Quattro anni fa, nell’estate del 2011, una famiglia di quattro persone ha prenotato da me un viaggio in Sardegna, traghetto e hotel. Una bella pratica, sui 9mila euro”. Poi, improvvisa, la tragedia. “Uno dei figlio, un ragazzo di 26 anni, viene colpito da un infarto fulminante e muore poco prima della partenza” ricorda Franci, che si attiva immediatamente per annullare la vacanza.

“Da parte delle compagnie di navigazione ho trovato piena disponibilità: hanno cancellato tutto senza chiedere neppure 1 euro”.

Diversa la reazione del tour operator con cui era stato prenotato il viaggio: “Pur spiegando la situazione, pure essendo la mia agenzia un buon cliente del t.o., non c’è stato verso: hanno voluto una penale di 3.500 euro”.

La signora Franci non se l’è sentita di richiederla ai clienti: “Mi sono immedesimata nella situazione, ho immaginato di essere la mamma di quel ragazzo: così, alla fine, ho pagato io a penale”.

Pentita? “Assolutamente no. Erano buoni clienti, era una situazione terribile. Lo rifarei”.

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