“Troppi clienti fedelimettono a rischio il business in agenzia”

"Le agenzie hanno perso negli ultimi anni visibilità in segmenti un tempo rilevanti come il ticketing ferroviario o la prenotazione alberghiera, ma di prodotto da vendere c'è n'è ancora tanto". Ad assicurarlo è stato Stefano Ugolini, general manager di Agenda, azienda specializzata nella formazione delle imprese del turismo, presentando la ricerca 'I cento passi del cambiamento' durante l'Assemblea generale Fiavet di San Vincenzo.

Sebbene le coppie e le famiglie con figli al seguito costituiscono ancora, rispettivamente con il 38 e 22 per cento dello share, l'ossatura della domanda, la chiave di volta per continuare a crescere si anniderebbe ora nelle travel community, siano esse formate da gruppi sportivi, lgbt, o da single.

Comunità e clienti fidelizzati
"Quello dei viaggi di gruppo tradizionali è un segmento impermeabile a internet, rimasto saldamente nelle mani delle agenzie. Poche però - ha messo in evidenza il formatore - sono quelle che lavorano con le travel community, un tipo di clientela cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi venti anni e con esigenze proprie che vanno necessariamente conosciute".

Anche nel caso l'agenzia possa contare su un folto gruppo di clienti affezionati il consiglio è quello di "non fare troppo affidamento sul cliente fidelizzato, che non deve andare mai oltre il 55 per cento del totale".

Al centro di ogni strategia aziendale dovrebbe comunque sempre esserci, ha indicato Ugolini, il prodotto: "È il nostro pane quotidiano, il magazzino che, qualunque sia la dimensione dell'agenzia, ci consente di crescere".

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