Tre miliardi in più per le vacanze, l'occasione delle adv

Gli italiani ritrovano la voglia di viaggiare, e soprattutto quella di spendere. A dirlo sono i dati dell’indagine Swg-Confesercenti, che stima in quasi 36 milioni i connazionali che partiranno per la pausa estiva, contro i 10 milioni 380mila che, invece, preferiranno restare a casa.

Un esercito di vacanzieri che, in totale, è disposto a spendere oltre 33 miliardi di euro, tre miliardi in più rispetto al 2015. Il 35 per cento di coloro che si sposteranno ha dichiarato che spenderà come lo scorso anno, mentre il 6 per cento ha deciso persino di aumentare il budget a disposizione. A concedersi uno spostamento fuori casa sarà il 69 per cento degli italiani, contro il 60 per cento dello scorso anno e il 56 per cento del 2014.

Il ruolo degli imprenditori
“Dopo anni di difficoltà - commenta Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti - gli italiani vogliono ricominciare a vivere le meritate vacanze estive. E gli imprenditori del settore turistico andranno incontro a questa voglia di vacanze calmierando i prezzi, offrendo il miglior rapporto possibile tra qualità dei servizi offerti e costo per il pubblico. Lo faranno – precisa Albonetti – nonostante le enormi difficoltà che le imprese, più ancora dei cittadini, sono state e sono costrette ad affrontare per fronteggiare gli innumerevoli adempimenti, i costi di gestione, il peso del fisco, il difficile accesso al credito e quant’altro”.

Più viaggi, dunque, ma nella maggior parte dei casi entro i confini nazionali: il 76 per cento di chi partirà resterà, infatti, in Italia, con Puglia, Sicilia e Sardegna sul podio delle regioni più gettonate.
Resta ancora lunga, invece, la strada da percorrere sul fronte della destagionalizzazione, anche se i segnali positivi ci sono già: più della metà degli italiani che partirà (53 per cento), lo farà ancora in agosto, ma la percentuale è in diminuzione rispetto agli ultimi anni, mentre all’opposto aumenta il numero di coloro che si muoveranno tra luglio (38 per cento), settembre (18 per cento) e giugno (14 per cento).

“Crediamo - conclude il presidente di Assoturismo-Confesercenti - che questo ritorno alle vacanze, avviato già lo scorso anno, vada sostenuto ed anzi rilanciato per le imprese, per gli italiani e per l’economia del Paese”. 

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