Airbnb e il Fisco, la battaglia di settembre

Con l’arrivo di settembre ricomincia la battaglia tra Airbnb e il Fisco italiano. Da giugno con la manovrina è arrivata una norma che obbliga tutti i portali e le agenzie immobiliari a riscuotere direttamente, per conto dello Stato, le imposte che i proprietari devono pagare.

Dal 12 giugno, spiega corriere.it, i portali online e le agenzie avrebbero dovuto trattenere il 21% delle somme girate agli “host”, applicando la cedolare secca. Tuttavia, non avendo fatto in tempo a organizzarsi, hanno ottenuto una sorta di moratoria; le ritenute verranno applicate sui pagamenti fatti dal 12 settembre in poi.

Nonostante la moratoria, però, dal momento che dal 12 giugno Airbnb e le agenzie sono tenute a comunicare al Fisco tutte le operazioni, i dati di coloro che hanno affittato case quest’estate sono a conoscenza dell’Agenzia delle Entrate, che potrà fare controlli anche nel 730 precompilato 2018 degli interessati.

Chi, poi, offre un alloggio online dovrà dichiarare se opera per conto proprio o di altri proprietari. Nel primo caso subirà una ritenuta del 21%, nel secondo Airbnb gli verserà l’importo lordo e sarà poi il gestore a fare da sostituto d’iimposta, applicando la trattenuta sui corrispettivi girati ai proprietari.

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