Direttiva pacchetti, Fiavet scrive a Iata: “Serve chiarezza sul diritto di cessione”

Agenzie viaggi
- 03/08/2018 14:32

Direttiva pacchetti, Fiavet scrive a Iata: “Serve chiarezza sul diritto di cessione”

Fiavet Nazionale sceglie di prendere carta e penna per chiedere a Iata e alle compagnie aeree chiarimenti sul diritto di cessione dei pacchetti di viaggio. Con una lettera, l’associazione guidata da Ivana Jelinic lancia un appello “affinché vengano prese le corrette misure interne che consentano il cambio di nome a favore dei cessionari di pacchetti”.

A seguito del recepimento della Direttiva pacchetti è stato infatti modificato l’art. 39 del Codice del Turismo che disciplinava la cessione. Prima della normativa Ue il consumatore finale poteva cedere il contratto relativo ad un pacchetto di viaggio ad altro viaggiatore, con relativo cambio nome. La nuova disposizione, ora contenuta nell’art. 38, consente invece all’acquirente di un pacchetto, che includa almeno due servizi turistici, di poterlo cedere con preavviso di almeno 7 giorni prima della partenza.

La posizione di Fiavet
In realtà, spiega l’associazione, “nonostante quanto previsto dal Codice, non si può non registrare la resistenza, soprattutto da parte del comparto aereo, a rispettare tale obbligo.”

“Molte agenzie associate – continua la lettera di Fiavet - hanno infatti segnalato che i vettori aerei, nella pratica, non permettono di effettuare il cambio nome sui voli acquistati, impendendo all’agenzia di assicurare quello che di fatto è un diritto di cessionario e cedente del pacchetto, nel rispetto ovviamente da parte di questi del pagamento degli oneri richiesti dal vettore, come regolato dal Codice del Turismo”.

La richiesta
L’associazione chiede perciò misure chiare all'Associazione internazionale delle compagnie aeree e al Ministero dei Trasporti, Mibact e Enac di "vigilare sull’attuazione delle stesse".

“Abbiamo ritenuto fondamentale attivarci – precisa il presidente Ivana Jelinic (nella foto) - perché venga applicato e rispettato quanto previsto dal Codice del Turismo e per sostenere e garantire i diritti sia delle agenzie di viaggi che del consumatore finale".