Gli agenti di viaggitornano in piazza: la manifestazione oggi a Roma

Si sono trovate a centinaia, oggi in Piazza del Popolo, per far sentire la loro voce. Dopo l’eclatante manifestazione del 4 giugno, a pochi giorni dalla fine del lockdown, gli agenti di viaggi sono tornati oggi a farsi sentire in Piazza Ss. Apostoli a Roma, davanti alla sede del Mibact. E proprio in queste ore stanno manifestando per ricordare alle istituzioni e non solo che la distribuzione turistica è un elemento fondamentale dell’economia. E nonostante questo non hanno ricevuto sostegno economico in un periodo che definire ‘difficile’ è limitativo.

La lettera di Maavi
Proprio nei giorni scorsi, il comitato aveva inviato una lettera aperta al sottosegretario Lorenza Bonaccorsi e al Mibact. Una missiva severa, in cui si richiamava l’attenzione sulla situazione di un comparto che sta lottando per la sopravvivenza, completamente da solo.

“Il ministro del Turismo non ha fatto nulla per il Turismo. Nulla” si legge nella lettera, firmata dal presidente Maavi Enrica Montanucci. Che sottolinea come, mentre diversi settori sono ripartiti a pieno regime, “noi che eravamo tra i più colpiti, noi che avremmo dovuto essere considerati una priorità in quanto in stato di emergenza perdurante, e che non solo non abbiamo ripreso a lavorare, ma con le politiche sconclusionate del Ministro della Salute che pensa bene di bloccare il turismo fuori Cee anche quando diretto verso paesi a Covid 0, non abbiamo nemmeno possibilità di riprendere a breve”.

E aggiunge: “Noi siamo una categoria abituata a tutto, A risolvere problemi a tutte le ore, 7 giorni su 7. A svegliarci in piena notte rispondendo al cliente dall’altra parte del globo che ha perso un aereo, oppure a sostenere chi si è trovato in mezzo ad un terremoto, uno tsunami o un attentato terrotistico. Siamo abituati a far sognare, ci inventiamo un mondo a colori, per far affrontare quello vero a tutti con una speranza. E non permetteremo che questo Governo ce la rubi questa speranza”.

Parole che mettono in chiaro il motivo per cui oggi un’intera categoria, sistematicamente dimenticata dagli interventi a vari livelli, si ritrovi tutta insieme nella Capitale per manifestare.

In queste ore, sotto la sede del ministero, si sta radunando un comparto finalmente unito, dopo decenni di divisioni interne.

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