Abta: "La reintroduzione del test Pcr mette in crisi le agenzie britanniche"

Il ritorno dell'obbligo del test Pcr per i cittadini britannici di ritorno dall'estero mette in difficoltà le agenzie di viaggi del Paese, che cominciavano a rivedere la luce dopo la grave crisi in cui si trovavano dall'inizio della pandemia.  

“Sebbene l'Abta capisca che la salute pubblica deva venire prima di tutto, la decisione di esigere che chi entra nel Paese faccia un test e si isoli fino a quando non si avrà esito negativo, è un duro colpo per il settore -  spiega l’Abta in una nota riportata da Preferente -. Molte di queste aziende stavano iniziando a riprendersi dopo 20 mesi di severe restrizioni". L'Abta teme che questi cambiamenti messi in atto dal Governo Boris Johnson per paura della variante Omicron, "aumenteranno i costi dei viaggi, il che influirà senza dubbio sulla domanda e rallenterà la ripresa".  

Per tutti questi motivi, Abta ritiene "fondamentale" che questa decisione "sia tenuta sotto attento esame e che le restrizioni vengano immediatamente revocate se emergesse che non ci sono rischi per il Regno Unito". Allo stesso tempo, Abta chiede al governo britannico di "offrire un supporto personalizzato alle agenzie, che sono tra le più colpite dalla pandemia".
L'Abta ritiene infine che la sospensione dei voli da Sudafrica, Botswana, Lesotho, Swaziland, Zimbabwe e Namibia, nonché l'inclusione di tutti questi Paesi nella lista rossa, sia “una decisione critica per molte agenzie che si sono specializzate nei viaggi in Africa australe. Queste aziende hanno avuto pochissime opportunità di generare reddito per quasi due anni e ora affrontano un nuovo periodo senza poter vendere, proprio mentre inizia l'alta stagione della regione".

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