Fiavet Umbria: agenzie strette tra abusivismo e 'fai da te'

Agenzie di viaggi strette nella morsa, tra abusivismo e ritorno del 'fai da te'. Confcommercio provincia di Perugia ha tracciato un panorama della distribuzione turistica in Umbria, effettuando una ricerca tra le agenzie di viaggi della regione. E lanciando un allarme: il business delle adv è a rischio per più di un motivo.

In primo piano, la questione del 'fai da te', e la riduzione (stimata intorno al 5 per cento) dei viaggiatori che si rivolgono alle agenzie per organizzare il proprio viaggio.

La questione centrale, ancora una volta, è la riduzione della capacità di spesa della clientela. Con un conseguente abbandono del prodotto Italia e una maggiore preferenza per Grecia, Spagna e Croazia, più raggiungibili dal punto di vista dei prezzi.

Lo studio conferma anche una tendenza già messa in luce da diversi dettaglianti di tutta la penisola: la ricerca del prezzo piuttosto che della destinazione. "È cambiato il modo in cui i clienti si apprestano ad organizzare le loro vacanze con l’aiuto di una agenzia – afferma il comunicato diffuso da Confcommercio -. Se prima a dettare il passo era la destinazione prescelta, oggi gli umbri entrano in una agenzia di viaggi avendo più che altro definito il limite di budget a disposizione, rispetto al quale il professionista deve trovare la migliore soluzione".

Un primo fronte di intervento per salvaguardare le agenzie di viaggi è la lotta all'abusivismo. Proprio questo tema è stato al centro del primo incontro tra il neopresidente Fiavet Umbria Ivana Jelinic e l'assessore al turismo della Regione Umbria Fabrizio Bracco. “Il turismo umbro – ha affermato Jelinic - ha bisogno che tutti gli attori del settore lavorino in rete per crescere in qualità e appeal, valorizzando le eccellenze e garantendo l’occupazione".

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