Bancomat, rabbia in adv:"Paghiamo sempre noi"

Gli agenti di viaggi scelgono il portale di TTG per sfogare la propria rabbia e preoccupazione sull'ipotesi di bancomat obbligatorio. E partono da un semplice assunto: commissione riconosciuta dal cliente all'adv: 2 per cento. Commissione riconosciuta dall'adv alla banca: più o meno altrettanto. Saldo finale: lavoro gratis per l'agente di viaggi. Il problema del bancomat, per le agenzie, non è una questione di principio: è matematica pura.

La questione bancomat ha presto catalizzato l'attenzione della distribuzione, come dimostrano i commenti alla notizia inviati tramite Facebook.

"Basta immaginare un biglietto del treno comprato con carta di credito: il 2 per cento che mi dà Trenitalia lo giro direttamente a CartaSì… un vero affare!". L'opinione arriva dall'account facebook de 'IMiglioriviaggi Le Marmotte' di Roma, ma sintetizza il pensiero dei molti agenti di viaggi che hanno partecipato alla discussione.

Alcuni con toni maggiormente accomodanti, altri con impeto più barricadiero, hanno sottolineato la medesima idea: perché i costi della diffusione della moneta digitale devono ricadere sulle agenzie?

"I pagamenti elettronici vanno benissimo, che se li paghino i clienti i costi delle transazioni", evidenzia Mike Bonugli. Altrettanto drastica l'idea di Manrico Mammucari, che propone di 'obbligare le banche ad abbassare le commissioni su carte e bancomat".

Se l'ipotesi, in un primo momento, era quella di applicare il tetto dei 50 euro da luglio 2013, la soluzione di Giordano Nobile è netta: "Basta che dal primo luglio la commissione su questi pagamenti passi a zero".

Altra soluzione: far pagare una percentuale in più ai clienti che usano il Pos. Una via che, sottolineano molti, in Italia non è ancora praticabile a causa della legislazione. Manrico Mammucari, dunque, rilancia proponendo di "rendere legale, come nel resto del mondo, richiedere al cliente una commissione fissa su pagamenti con carte". E Garmon Viaggi suggerisce: "impariamo dalle banche stesse, tutti i costi debbono ricadere sull'ultimo anello e fortunatamente in questo caso non siamo noi!".

Che li paghi il cliente o la banca, insomma, non cambia: l'importante è che la spesa non vada a rosicchiare i già limati margini delle agenzie di viaggi.

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