T.o. e agenzie:un mercato da salvare

Salvate il soldato tour operator, ma non solo. Anche l'incoming, le agenzie e tutto il mercato, secondo gli adv, hanno bisogno di una 'missione speciale' per tornare a casa sani e salvi dalla crisi economica.

L'editoriale del direttore di TTG Italia Remo Vangelista pubblicato sul web e sul giornale cartaceo lo scorso giovedì 20 settembre ha immediatamente acceso la discussione tra le agenzie. Commentando a colpi di facebook, i dettaglianti hanno messo sul piatto diverse questioni fondamentali. Prendendo spunto proprio dalla situazione del tour operating, in questo momento uno degli anelli deboli della catena del turismo.

Una congiuntura difficile, che Sergio Di Muro riassume così: “Il barile ha un ondo da raschiare che si è assottigliato talmente tanto da vederlo già in trasparenza..."

La riduzione dell'offerta sul mercato è il primo aspetto a finire sul banco degli imputati. “Basta guardare le Maldive - commenta Claudia Morandini -. Anni fa non si contavano i charter. Ora sembrano evaporati. Questa estate la maggior parte dei t.o. viaggiava con la linea".

"I t.o. stranieri hanno già pronti i cataloghi mare del 20103 mentre gli italiani non hanno ancora definitivi i cataloghi neve per quest'anno", rimarca Sergio Dainese. Un commento che si inserisce nella discussione sul perché gli operatori fuori dai confini mantengano le loro posizioni mentre nella Penisola le quote di mercato si assottigliano sempre di più. "Vi sembra che i nostro colleghi d'Oltralpe stiano ancora a scartabellare tra i fax delle offerte speciali?", si domanda Monique Vedovo.

Un problema solo dei fornitori? Probabilmente no.  "In Italia – interviene Velasud Yachting – siamo tutti (o quasi) abituati ad aspettare che ci sia qualcun altro a fare le cose che servono per noi o che il cliente 'passi spontaneamente'. I tempi sono cambiati".

Commento all'insegna dell'autocritica anche per Fancy Tour: "La nostra tragedia è che non siamo una categoria e quindi siamo capaci solo di farci la guerra". L'adv ricorda inoltre i casi di "agenzie che lasciano a terra i passeggeri, riaprono con la stessa licenza ma con un altro marchio facendo dei danni assurdi".

Ma la lista delle accuse è lunga e, dopo tour operator e distribuzione, spetta anche all'ultimissimo gradino: il viaggiatore. Luciano Paparelli parla dei clienti che "ormai con internet mandano le email circolari e dove trovano 5 euro di meno…". La frase è lasciata in sospeso, ma il senso è chiarissimo.

Senza dimenticare le strutture alberghiere, che da sempre scontano un rapporto complesso con la distribuzione. Maria Minutiello ricorda che alcuni hotel o villaggi presenti nei programmi dei t.o. "se contattati direttamente fanno al cliente un prezzo più conveniente rispetto alle tariffe pubblicate sul catalogo".

Tanti spunti di riflessione, dunque, per tutti gli attori di un mercato che, in un modo o nell'altro, è da salvare.

Clicca sulla pagina dell'editoriale per leggere tutti i commenti.

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