Redditometro in agenziaIl Fisco castiga i viaggi

Non solo i viaggi di lusso, ma anche una semplice pensione. Se negli anni passati la battaglia degli agenti contro i timori legati al redditometro si combatteva solo sul terreno dell'alto livello, la partita del 2013 potrebbe giocarsi anche su piccole prenotazioni.

La vera rivoluzione del Redditometro 2013, infatti, è l'attenzione a tutte le voci di spesa e non solo a quelle legate ai beni e ai servizi di lusso.

Un ulteriore disincentivo ad aprire il portafoglio? Non è un'ipotesi molto remota, considerato il meccanismo del nuovo Redditometro: sulla base delle spese sostenute, infatti, il Fisco calcolerà un'ipotesi di reddito minimo; se quanto dichiarato dal contribuente sarà inferiore a più del 20 per cento, il medesimo dovrà rispolverare i documenti per dimostrare, carte alla mano, di essere in regola.

Considerando che su una parte delle spese (mutuo, bollette, sanità) difficilmente gli italiani potranno tagliare di molto i costi, per evitare gli accertamenti la mannaia dovrà cadere sulle uscite relative a una ristretta cerchia di ambiti: tra questi, ovviamente, i viaggi.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, in un primo momento l'Agenzia delle entrate prenderà in considerazione solo gli scostamenti più significativi tra reddito presunto e reddito dichiarato. Ma questo, probabilmente, non ridurrà l'effetto psicologico e i timori dei possibili acquirenti delle agenzie di viaggi.

Se il nuovo nemico del 2012 è stato l'Imu (e l'incertezza, fino a poche settimane prima della scadenza, sull'importo dell'ultima rata), l'ostacolo del 2013 potrebbe chiamarsi Redditometro. L'onere di convincere i clienti a comprare, ora, spetterà tutto alle agenzie di viaggi.

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