Protagonisti: "Agenzie e web scontro finale"

Se l’abito non fa il monaco, figurarsi se basta un aeroporto a fare la fortuna di un’agenzia di viaggi.

Mauro Brongo, titolare di Cayman Viaggi a Fiumicino, non ha dubbi: “Molti degli abitanti sono dipendenti aeroportuali. Ovvero con tariffe agevolate”. Con 25 anni di storia alle spalle (e una seconda sede a Ostia Lido), la Cayman è ormai una realtà ‘storica’ della città. Ma Brongo non ha dubbi: “La vicinanza con lo scalo non mi ha mai avvantaggiato”. Negli anni, poi, ci si è messo anche il web. Ma questo non lo sconforta. Al contrario, Brongo è convinto che “se sapremo tenere duro, torneremo”.

In un quarto di secolo ne ha viste tante...
Decisamente.

Il turismo ha mai passato un periodo come questo?
No, mai vista una cosa del genere. Bisogna dire che comunque la gente viaggia, i voli sono pieni. Così come gli alberghi e i treni.

Il problema allora dov’è?
La ricerca del prodotto è cambiata. E noi dobbiamo riportare la gente in agenzia. Un’associazione di categoria forte, in questo senso, non farebbe certo male...

Qualcuno diceva che i network stavano svolgendo quel ruolo...
Le reti di distribuzione possono farci guadagnare. Ma un’associazione è un’altra cosa. Dopotutto siamo sempre una categoria con migliaia di posti di lavoro.

Poi c’è la concorrenza di internet.
Sono convinto che il web la farà da padrone ancora per un po’, ma alla fine le cose cambieranno.

Eppure oggi come oggi i clienti sembrano inseguire solo il prezzo. E sono convinti che internet faccia risparmiare.
Guardi, il gap si sta abbassando notevolmente. Spesso, con i mezzi giusti, siamo più competitivi noi.

Anche tra compagnie tradizionali e low cost, del resto, la differenza di prezzo è diminuita notevolmente.
Tutte si sono dovute adeguare ai prezzi delle no frills. Ma sicuramente queste ultime hanno spinto molta gente a viaggiare.

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