Segreti, velenie retroscena della Fiavet

Ci sono momenti in cui le 'mosse' interne a Fiavet assomigliano a manovre politiche. E, come spesso accade nelle aule della cosa pubblica, i giochi veri si fanno almeno in parte fuori dalle occasioni ufficiali. Soprattutto quando ci sono manovre da contestare.

Si è svolto tutto intorno a un tavolo, con l'accompagnamento di un caffè, l'incontro con i rappresentanti di alcune territoriali dell'associazione. Un manipolo che ha riunito Luigi Maderna (Lombardia), Paolo Mazzola e Massimo Caravita (Emilia Romagna-Marche), Ettore Cucari (Campania-Basilicata) e Jacopo De Ria (Toscana). Assente giustificato Roberto Cividin di Fiavet Fvg: ma anche lui è della partita.

Il gioco tra detto e non detto si è prolungato per una mezz'oretta, il tempo di mettere in chiaro alcune idee precise sull'andamento della Fiavet e su come cercare di riportare la federazione ai fasti di un tempo. In altre parole, lo slogan (mai espresso) poteva essere: "Vogliamo un'altra Fiavet". Ma la precisazione "Non dobbiamo buttare via il nome Fiavet" (avanzata da Cucari e sottoscritta da tutto il team), fa spuntare alle spalle della federazione più di uno spettro.

Di concreto, al momento, c'è una cosa: la richiesta delle 5 territoriali di convocare l'assemblea dell'associazione. Domanda che verrà presentata, secondo gli intenti, nel corso di questa settimana e che porterà a un sollecito preciso: rispettare le norme dello Statuto, far pagare le territoriali che non versano il dovuto e fare un modo che "la presidenza non si prenda libertà che non le competono", ha precisato Mazzola.

Sicuramente, al gruppo dei 5 non è piaciuta l'idea, circolata nei corridoi di Fiavet, di far rientrare Andrea Costanzo in Giunta nazionale, con un conseguente rimpasto delle deleghe. Ma queste, tutto sommato, sono ancora questioni interne all'associazione che forse coinvolgono poco chi alza la serranda al mattino e fa quadrare conti a fine mese.

Avere una federazione forte, in grado di sostenere le imprese in un momento difficile, potrebbe essere invece un tema più sentito. "Il mondo è cambiato – ha affermato Cucari -. Se si sta fermi si soccombe. E le linee guida deve dettarle la federazione".

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