Scacciare la pauradalle agenzie di viaggi

Uno spettro si aggira nelle agenzie. È quello dello Spesometro, strumento nato per combattere l'evasione fiscale, ma trasformatosi, a detta delle agenzie, in una vera e propria mannaia per le prenotazioni.

Fughe all'estero (per le città di confine), bizzarre richieste di frantumare una pratica su diversi codici fiscali (con l'obiettivo di pagare in contanti) e slalom dei clienti per allontanare l'eventualità di dover spiegare al Fisco come e perché si è andati in vacanza: sono queste alcune delle conseguenze della nuova edizione dello Spesometro.

Certo, sul fronte della capacità di spesa la probabile cancellazione della scadenza di giugno dell'Imu potrebbe ridare un po' di fiato e di coraggio alle adv. È altrettanto vero, però, che il vero problema dello scorso anno (quando debuttò la nuova imposta sugli immobili) non era tanto l'esborso quanto l'incertezza sulla cifra complessiva da versare all'erario, dal momento che, in estate, le aliquote non erano ancora state fissate dai Comuni.

Ciò che è innegabile è che, al momento di scegliere dove e come andare in vacanza, gli italiani potrebbero avere almeno momentaneamente più soldi nel salvadanaio. Ma forse avevano già fatto i conti prima, sulla scorta del saldo dell'Imu 2012, che aveva dato un ordine di grandezza abbastanza preciso di quanto lo Stato avrebbe chiesto per ogni immobile di possesso.

L'effetto psicologico, comunque potrebbe esserci. Ma resta comunque la paura dello Spesometro.

A detta delle agenzie, quello è il vero 'spauracchio' dei clienti: il timore che una spesa troppo vistosa in materia di vacanze (e, per una famiglia in partenza a luglio-agosto, non è difficile arrivare a spendere diverse migliaia di euro) possa attirare troppo l'attenzione del Fisco. Un timore che non accomuna solo gli evasori fiscali sistematici (forse più di altri avvezzi a trucchi e stratagemmi per spendere senza essere notati): la paura ha contagiato probabilmente anche chi paga regolarmente le tasse e ora paventa una chiamata dall'Agenzia delle Entrate.

Forse, ciò che dovrebbe sparire dalle agenzie è proprio la paura: di quanto si deve pagare per gli immobili (come è accaduto lo scorso anno), di ingiuste richieste di spiegazioni sulle proprie spese (come probabilmente accadrà quest'estate). Per arrivare finalmente a un'estate serena per i clienti e, di conseguenza, per tutte le agenzie.

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