Retroscena:il mercato al Marsupio Day

Niente vale come una stretta di mano e una parola detta a mezza voce, di quelle che si pronunciano solo 'viso a viso' e non si scriverebbero mai né su mail né su sms.

Per questo c'è bisogno e c'è voglia di parlarsi. Per questo al Marsupio Day di sabato (il workshop organizzato dal network per far incontrare agenzie e fornitori) c'erano molti manager di primo piano.  

In un sabato pomeriggio con una temperatura esterna variabile almeno quanto l'andamento del mercato turistico, c'è voglia di togliersi la giacca (quando il sole lo permette) e lasciarsi andare a qualche confidenza. Come andrà la nuova estate di Valtur? Che ne è dell'advance booking? Quali saranno le prossime mosse di Alpitour nell'era Burgio?

Nella sala congressi dell'hotel Savoia Regency di Bologna sfilano volti noti del turismo, a sottolineare come gli eventi con i network siano diventati sempre più importanti. C'è anche l'occasione per un passaggio del direttore generale dell'Enit Andrea Babbi: un riconoscimento istituzionale all'attività outgoing che, da solo, vale più di mille parole.

Si parla, si discute. Ci si chiede di Orovacanze, ormai dato da tutti per favorito nella corsa a Valtur. Le domande sono naturali, visto che si tratta di uno dei marchi di punta per il mercato italiano. Le opinioni si accavallano, molti vogliono dire la loro. Ma anche un altro brand di primissimo piano come Alpitour accende la curiosità. Massimo Broccoli, tra una sigaretta e l'altra ("Quella elettronica – rivendica -? Mai provata!"), guarda al mercato dei villaggi come un manager che ha passato la vita in alcune delle maggiori aziende del settore: Alpitour prima e Veratour poi. Ricorda i colleghi vecchi e nuovi e sottolinea: "Per un manager, l'importante è che vada bene l'azienda in cui lavora".

Estate di domande, estate di idee. Isabella Candelori lascia intendere che i progetti sono molti più di quelli che annuncia ufficialmente. Anche lei ha sempre lavorato nei villaggi, e anche per lei c'è il tempo di ricordare qualche ex collega.

Intanto Ramon Parisi chiacchiera, stringe mani, si siede poco. Ma, quando lo fa, dedica all'interlocutore tutta la sua attenzione. Il tema, ancora una volta, sono i villaggi. E la formazione. "Su questo bisogna investire…", sottolinea. In altre parole: ancora vedersi di persona, ancora andare a toccare con mano.

Gli agenti di viaggi, in fondo, lavorano proprio con il contatto personale. Ed è questo il loro valore aggiunto. Incontrarsi, scambiarsi idee e opinioni, per loro, è quasi un 'core business'.

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