Spesometro in scadenza: una giungla per le agenzie

Una doppia data di scadenza (in base al regime Iva), casi particolari per gli acquisti dall'estero, eccezioni per alcune carte di credito, soglie e normative particolari. Per le agenzie di viaggi l'invio dei dati relativi allo Spesometro 2012 (da ultimare nei prossimi giorni) non sarà una faccenda semplice.

Si inizia dalle date, con una doppia possibilità (che riguarda, tuttavia, non solo le adv ma tutti i contribuenti): il 10 aprile scadrà il termine per le comunicazioni da parte dei soggetti che liquidano l'Iva mensilmente; un termine che tuttavia, come precisa Il Sole 24 Ore, slitta al 22 aprile per coloro che hanno un regime Iva trimestrale. Al momento, precisa ancora il quotidiano finanziario, non risultano richieste di proroga.

Quella dello Spesometro, tuttavia, non è l'unica scadenza in vista. In arrivo ci sono anche gli elenchi 'black list' e gli Intrastat (entrambi non sconosciuti a chi opera nell'intermediazione turistica), oltre alla scadenza del 30 aprile, data entro la quale dovrà essere effettuata la comunicazione sui beni d'impresa concessi in utilizzo a soci e familiari.

Per le agenzie di viaggi, il dedalo si complica utleriormente con la questione delle soglie. Al contrario di quanto accade per altri soggetti, le adv quest'anno dovranno comunicare solo le operazioni oltre i 3.600 euro Iva compresa. Un limite minimo che svanirà, invece, a partire dal prossimo anno, quando dovranno essere incluse anche le transazioni di importo minimo.

Altro nodo, le carte di credito. Sono infatti esonerate dallo Spesometro le operazioni effettuate da commercianti al dettaglio verso privati non titolari di partita Iva tramite carde di credito, di debito o prepagate emesse da intermediari finanziari diversi da quelli esteri senza stabile organizzazione in Italia. Questi dati, infatti, vengono comunicati direttamente dalle banche stesse.

Ulteriore adempimento per le operazioni legate al turismo effettuate da soggetti extra Ue o extra spazio economico europeo che abbiamo residenza fuori dall'Italia. In questo caso, infatti, si alza la soglia per i pagamenti in contanti, che possono arrivare fino a 15mila euro. Coloro che hanno fatto ricorso a questa deroga devono indicare i dati relativi solo in forma analitica, nell'apposito quadro del modello di invio dei dati.

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